Flavio Briatore in versione Terminator contro tutti coloro che hanno osato criticarlo nei giorni scorsi. L’imprenditore piemontese, infatti, in un’intervista rilasciata a Libero, quotidiano fondato da Vittorio Feltri, non si contiene e lancia invettive a destra e a manca (ma soprattutto a manca). Delle vere e proprie frecciate contro Angelo Bonelli, leader dei Verdi, quest’ultimo aveva parlato (male) delle concessioni balneari del Twiga, storico (e iconico) locale di Briatore a Forte dei Marmi. Ma anche contro l’intera sinistra che a quanto pare (a dire di Flavio) alimenterebbe l’odio sociale, e anche contro le auto elettriche, ma andiamo per gradi…Riguardo Bonelli, mr. Billionaire ammette di avere intenzione di offrigli un posto di lavoro, ma soltanto perché “non hanno mai lavorato, non sanno cosa vuol dire un colloquio di lavoro, non sanno cosa vuol dire fare un training alle persone. Non hanno nessuna idea di cosa voglia dire lavorare”, e continua: “Ho molto più rispetto di un cameriere che lavora da noi che di questa gente qui. Ma è l’intera realtà politica, o perlomeno un lato di questa, a finire sotto l’attacco di Briatore. Almeno sono ragazzi seri che lavorano, che producono, che mantengono una famiglia”.
La sinistra, ha detto il businessman a Hoara Borselli (giornalista di Libero), “attacca da sempre chi vuol dare lavoro, chi investe, chi produce ricchezza e contribuisce al Pil del Paese. C’è un odio sociale dilagante a sinistra. Il vero problema è che nel nostro Paese ci sono ancora i 5Stelle, i comunisti, le sinistre che odiano gli imprenditori e cercano in tutti i modi di affossarli”. La grande pecca dell'Italia, a detta di Briatore, sarebbe quella di non riuscire ad “attirare gli investitori esteri. Chi investe in Italia paga le tasse per quello che produce in Italia. Paga gli stipendi ai dipendenti, i Tfr ma soprattutto fa acquisti sul territorio contribuendo all’economia territoriale. È preoccupante - continua Briatore - una tale ignoranza da parte di un politico. Dimostra di non conoscere come vanno le cose”. Sulle concessioni balneari, invece, Flavio sembra essere d’accordo con Bonelli; d’altronde, “io questo l’ho sempre detto. Aumentiamo i prezzi delle concessioni e diamo più soldi al demanio. Se queste però sono le regole non può diventare una mia colpa”. E poi arriva il monito sulle aste per le concessioni: “ho visto quando sono state fatte in Francia ed è stato un disastro. Tre grossi gruppi hanno comprato tutte le spiagge e hanno mandato a casa tutte le famiglie”. La soluzione (di Briatore)? “Seguire cosa dice la Meloni che sta cercando soluzioni che non comportino il mettere sul lastrico le persone. Parliamo di centinaia di migliaia di famiglie che vivono di questo lavoro”. E sulle auto elettriche il commento dell'imprenditore è alquanto lapidario: “Pensare di eliminare entro il 2035 le auto a motore termico per diventare tutti elettrici non è realistico. Se un giorno avremo tutte auto elettriche significherà aver dato tutto in mano ai cinesi. Avremo regalato loro tutto il settore dell’automotive. Io spero che non succeda mai o nel caso il più tardi possibile”.