Sono state ore di grande preoccupazione per le sorti di un gruppetto di gatti rimasti intrappolati nel circuito romano di Formula E senza che i volontari potessero raggiungerli, come sempre avevano fatto, per portar loro del cibo. Il caso è scoppiato giovedì scorso ed è stato subito dato l'allarme. Allarme che sembrava essere rimasto inascoltato, almeno fino al pomeriggio di oggi, lunedì 11 aprile. Come stanno davvero i felini?
I tre mici, anziani, sono stati ritrovati "vivi anche se malconci, assetati e affamati", riportano i volontari che negli ultimi giorni non si sono dati pace per cercare di sensibilizzare il Comune nei confronti del problema in essere. Un lieto fine, dunque, ma qual è la causa di questo intrappolamento felino?
La zona dove vivono i felini è stata inglobata, per ragioni organizzative, dall'area del circuito del Gran Premio di Formula E e i gatti, tre in totale, sono rimasti così privati dell'aiuto delle persone che da sempre se ne occupano. Si tratta di mici in età avanzata, tra cui una completamente sdentata, impossibilitati a essere indipendenti come la loro natura vorrebbe.
A salvare la vita di questi animali in pericolo, è stata provvidenziale la denuncia di Donatella, funzionario del Comune e volontaria dell'Operazione Svuota Canili, che ha passato giorni a chiedere che il personale venisse autorizzato ai varchi della pista per poter trarre in salvo i gatti. Purtroppo, le sue preghiere sono rimaste a lungo inesaudite: "Nessuno mi ha fatta passare", racconta oggi a Repubblica, aggiungendo: "Negli anni scorsi non c'erano stati grossi problemi, anche perché in quel punto non passa direttamente il circuito, ma c'è un prato".
Parrebbe ingiustificato, dunque, il divieto d'accesso. "Fino a questa mattina siamo stati col dubbio di ritrovarli morti", spiega Donatella e il team di attivisti insieme a lei. Per Francesca Manzia, responsabile del Centro di recupero fauna selvatica, "rimanere senza acqua né cibo per quattro giorni può avere effetti devastati per l'organismo di un gatto, se questo ha problemi". Il finale della storia, dunque, poteva essere decisamente meno felice.
Nonostante il lieto fine, la battaglia degli attivisti giustamente non si placa. Subito dopo il ritrovamento, infatti, hanno lanciato un appello al sindaco della capitale Roberto Gualtieri, chiedendogli di non avere memoria corta: "Gualtieri è responsabile anche per gli animali della città, è dunque necessario che si accerti che il circuito di Formula E non provochi disagi e potenziali danni anche per le specie che vivono in libertà in quest'area dell'Eur". Il prossimo anno andrà meglio?