La bomba che sta facendo tremare la politica italiana è stata sganciata da La Repubblica nella sua edizione milanese. Al centro della questione una storia di nomine e soprattutto di legami familiari lampanti e che non sono passati inosservati. Succede così che Geronimo La Russa entra nel consiglio di amministrazione del Piccolo Teatro di Milano, un’istituzione culturale di immenso valore e seconda solamente alla Scala. Un cognome certamente pesante, se così si può dire, che ha infuocato l’opposizione.
Geronimo La Russa, figlio primogenito del presidente del Senato Ignazio La Russa, avvocato di anni quarantatré, presidente della sezione di Milano dell’Aci (Automobile Club Italia) e parte integrante di vari consigli di amministrazione. Tra questi ricordiamo M4 Spa, società che al momento sta lavorando alla realizzazione di una nuova linea della metropolitana meneghina, e soprattutto H14 Spa, una holding di cui fanno parte anche i tre figli minori di Silvio Berlusconi.
Il nome di La Russa jr è stato indicato direttamente dal ministro della cultura Gennaro Sangiuliano; altro dettaglio che non ha fatto altro che gettare benzina sul fuoco, fomentando ancora di più le polemiche dell’opposizione. Alcuni esponenti del M5S parlano di una nuova saga nella “poltronopoli Meloni”, e aggiungono “si tratta di un episodio molto triste”. "Ma davvero non esisteva un nome diverso e di maggiore competenza? Quali sono le ragioni hanno spinto Sangiuliano a indicare proprio il figlio del presidente del Senato La Russa?" chiedono ancora i grillini. Ma il più furente sembra essere Angelo Bonelli (Alleanza Verdi e Sinistra): "Ma il Governo Meloni è diventato un centro impiego per figli e cognati?" commenta ironicamente, concludendo così: "Ho presentato un'interrogazione per conoscere quali sono i motivi che hanno portato alla nomina di Geronimo La Russa al teatro Piccolo".
Oltre a La Russa, nel cda del Piccolo di Milano, la Regione Lombardia ha riconfermato Emanuela Carcano e ha indicato Massimiliano Finazzer Flory (attore, regista ed ex assessore alla Cultura di Milano) come suo secondo membro.