Non so chi siano i consulenti per la comunicazione di Giorgia Meloni, non so se il post-voto abbia avuto una regia da parte dei vertici di Fratelli d’Italia, se sia stato frutto di scelte casuali o se abbia seguito una precisa strategia voluta dalla leader, ma la resa comunicativa delle scelte fatte mi pare sia stata molto efficace. Il giorno dopo le elezioni la leader di FdI ha scelto di scomparire, di lasciare la scena della conferenza stampa a un volto giovane e meno conosciuto come Giovanni Donzelli, insieme ai capigruppo, mentre lei si è inabissata insieme alla figlia. La foto della premier in pectore che scappa su un’auto normale come una Mini, senza scorte (che poi ci saranno state sicuramente, ma fuori campo), senza autisti, senza codazzo di auto blu, ha dato l’immagine di una persona normale che, mentre tutti parlano di lei, mette la politica da parte, o almeno finge di farlo, per stare con la figlioletta. Una scelta che contrasta l’immagine dei politici-casta e che mira a far sembrare normale chi a breve potrebbe essere chiamata a guidare il governo. Lo stesso vale per la scelta di far parlare la madre della Meloni: una signora normale che ha detto cose di buonsenso, in particolare quando ha dichiarato che non c’è nulla da festeggiare.
E così da una parte abbiamo avuto Giorgia Meloni che si teneva alla larga dalle telecamere per stare con la famiglia, dall’altra gli altri leder della sua coalizione che si accapigliavano per chiedere poltrone di governo (Tajani) o per salvare la propria poltrona di segretario (Salvini). Mentre si moltiplicavano le conferenze stampa e le dichiarazioni degli altri partiti su temi eminentemente politici come poltrone, congressi, rese dei conti interne, la vincitrice delle elezioni si teneva il più possibile alla larga da questo teatrino. Un risultato comunicativamente incisivo, che lascia immaginare quale potrebbe essere il canovaccio narrativo delle prossime settimane, con una polarizzazione tra Meloni e il resto della sua coalizione.
Di certo questi primi passi sono in linea con tutta la campagna elettorale della presidente di FdI, giocata sulla rassicurazione, sui toni bassi, sulla normalizzazione di chi ha un passato di certo non da moderata. Aver puntato sulla famiglia, sulla figlia e la madre, sul compagno giornalista e sull’estetista del suo quartiere, ha permesso a Meloni di creare un clima di normalità, di familiarità e di quotidianità che le può tornare utile per cancellare, o almeno offuscare, la pagina nera dei toni usati al congresso di Vox in Spagna e in altri discutibili comizi.