Fermi tutti. Che la guerra, gli attacchi e i contrattacchi tra Iran e Israele siano - miracolosamente - in dirittura d’arrivo? Sul Jerusalem Post, una fonte informata sui fatti fa sapere: “L'Iran ha contattato Oman e Qatar, chiedendo loro di mediare con Washington nel tentativo di fermare gli attacchi israeliani in corso e riavviare i colloqui nucleari”. Contemporaneamente, anche l'Arabia Saudita starebbe lavorando dietro le quinte per promuovere un quadro di cessate il fuoco finalizzato alla ripresa dei colloqui. Questi sforzi iraniani, secondo il giornale, arrivano in un momento di messaggi chiari da parte di Washington: solo la piena accettazione iraniana della proposta americana, che includerebbe una completa cessazione dell'arricchimento dell'uranio, potrebbe portare alla fine delle operazioni militari israeliane. Nel mentre, Donald Trump su Truth Social scrive: “Gli Stati Uniti non hanno nulla a che fare con l'attacco all'Iran, stasera. Se l'Iran ci attacca in qualsiasi modo o forma, la forza e la potenza delle forze armate statunitensi si abbatteranno su di voi a livelli mai visti prima. Tuttavia, possiamo facilmente ottenere un accordo tra l'Iran e Israele e porre fine a questo sanguinoso conflitto!!!”.
Un alto funzionario dell'amministrazione americana ha dichiarato sabato al Post: “Rimaniamo impegnati nei negoziati e speriamo che gli iraniani si siedano presto al tavolo delle trattative”, riporta Amichai Stein nel suo articolo. Tuttavia, la posizione di Teheran sarebbe intransigente. Pare che il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanaani avrebbe dichiarato durante la notte: “Finché il regime sionista continua i suoi attacchi contro la nazione iraniana, partecipare a colloqui con il suo più grande sostenitore e partner (gli Stati Uniti) è privo di significato”. Dal canto loro, stando al quotidiano, i funzionari israeliani sembrano sperare nel rifiuto iraniano della proposta americana, aspetto che “porterà infine Washington a unirsi alla campagna militare di Israele”. Andrà così? Come ha dichiarato al Post un alto funzionario israeliano: “Speriamo che questo accada alla fine”. In una situazione difficile, anzi difficilissima, costituita da equilibri fragili e precari come foglie, tra mediatori e sforzi diplomatici, la speranza è che si eviti in ogni modo future escalation di questo conflitto che sta immobilizzando il mondo intero.
