Noi siamo ciò che mangiamo. Il cibo è la benzina che alimenta ogni cellula, nervo e fibra del nostro corpo. Mia madre Ornella Muti, da quando ricordo, ci ha cresciuti con una dieta molto sana, integrale e biologica. Da bambina non mi è mai mancato nulla. Mi sentivo felice e completa. Poi quando avevo 3 anni ci siamo trasferiti in America e frequentando scuole e compagni ho scoperto un mondo di cibo spazzatura. Un mondo delizioso zuccherato e chimico, un fantastico assortimento di coloranti e conservanti super tossici che tutti avevano in casa, tranne me. Che disagio la mia casa, pensavo. Che palle! Appena potevo mangiavo male. All’inizio succedeva poco, solo quando riuscivo a ingurgitare “spazzatura” a casa di altri. Mamma se ne accorgeva, perché la notte dormivo malissimo se mangiavo troppi zuccheri. Ero agitata perché il mio corpo non era abituato ad averli. Verso i 18 me ne andai di casa a studiare a Londra all’Università. Apriti cielo. Quante schifezze a mia disposizione senza controllo e senza nessun senso di colpa. Ero in paradiso. Farina bianca, zucchero à gogo, fast food, noodles in scatola, zuppa in bustine da fare con acqua calda, caramelle e cioccolatini confezionati. Poi iniziarono le problematiche. Intolleranze a latte e derivati (bevevo litri di latte). Bolle e pomfi allergici (orticaria) sulla pelle, la faccia un disastro di brufoli e acne che prima non avevo. Stitichezza, gonfiore, ritenzione idrica, psoriasi, perdita dei capelli e sovrappeso. Oh My God. Non era proprio un quadro salutare e non mi sentivo più energetica e attiva, ma letargica e debole. Feci analisi del sangue. Ero un disastro.
Piano piano tornai alle origini. Oggi seguo una dieta rigorosamente integrale, proteica (ma vegana), evito zuccheri raffinati e cibi processati chimicamente. Mi sento super in forma. Devo ringraziare mia madre tutta la vita. Se non mi avesse insegnato a mangiare in un certo modo, non so se sarei stata capace di cambiare dieta. Siamo esseri abitudinari che traggono conforto dalle abitudini prescelte. Non è facile cambiare sapori dopo anni di avvelenamento. Abbiamo il dovere di insegnare ai bambini a mangiare sano. Perché avranno tutta la vita adulta per farsi del male senza il nostro controllo. Ho tralasciato che prima di tornare alle origini ho avuto un percorso lungo di bulimia e anoressia pesante con vari ricoveri e psichiatri.Ho dovuto cambiare testa per guarire.
Vedere posti dove le persone muoiono di fame per capire che vomitare era un sacrilegio. Ho dovuto fare ritiri, meditazioni, yoga. Ho affrontato brutte malattie terminali in famiglia che ci hanno devastato, distrutto tutto ciò che conoscevamo. Ho dovuto imparare tutto da capo perché mi ero persa nel mondo e avevo perso le mie priorità. Me stessa. Ciò che mi nutre, l’energia con la quale mi circondo, le persone alle quali mi associo. Ho fatto una trasformazione importante. Mi sento guarita da un male interiore che stava ammalando anche il mio fisico. Un male che oggi chiamo ignoranza, inconsapevolezza e assenza di presenza a me stessa. Oggi cerco di cibarmi a chilometro zero. Aiuto chi ha l’orto bio, comprando direttamente dai coltivatori italiani biologici di zona, e ho la fortuna che la mia famiglia in Calabria mi manda olio, ortaggi, frutta e il pane di una volta. Trovare buon cibo sano non è più facile e non è economico se non sai dove andare. Aiutiamoci a combattere le multinazionali e le pubblicità ingannevoli a cui non interessa la nostra salute né il futuro dei nostri giovani.