Come se già non bastassero i nostri artisti ideologizzati, da qualche tempo si sono aggiunti anche i vip stranieri che hanno individuato nell’Italia la terra promessa per il loro impegno politico a favore dei migranti. Già nell’agosto 2019 l’attore americano Richard Gere salì a bordo di Open Arms, in dissenso con il decreto Sicurezza promosso dall’allora Ministro dell’Interno Matteo Salvini, aiutando l’Ong a portare i migranti in Italia. Il fatto che dietro alla sua azione vi fosse una finalità politica, è testimoniato dalla successiva disponibilità a testimoniare al processo Open Arms contro Salvini. Ultimo in ordine di tempo è l’artista britannico Banksy, che ha finanziato l’Ong Louise Michel la cui imbarcazione è in stato di fermo a Lampedusa per non aver rispettato le indicazioni della Guardia Costiera che ha accusato: “Le Ong ostacolano i soccorsi”.
Mai come nel caso di Banksy verrebbe da dire che se l’artista di strada vuole fare politica dovrebbe metterci la faccia facendola in prima persona. Invece di occuparsi delle politiche migratorie nel canale della Manica nel suo caso e della situazione al confine tra Stati Uniti e Messico nel caso di Richard Gere, i due vip preferiscono finanziare o partecipare alle missioni di Ong che spesso non rispettano le autorità italiane.
Per non essere da meno, il rapper Ghali ha donato una nuova imbarcazione di salvataggio alla Ong Mediterranea, mentre il suo collega Fedez ha dichiarato “voglio una nave Ong con la mia faccia stampata”. Non mettiamo in dubbio i nobili propositi degli artisti, quanto la politicizzazione delle loro azioni e il chiaro intento ideologico.
La nuova frontiera dell’artista impegnato è finanziare una Ong, sembra quasi che se non hai una tua nave o almeno un gommone non sei nessuno negli ambienti radical chic che contano. Da qui la difesa a oltranza delle Ong, anche quando non rispettano le autorità o infrangono la legge, con un approccio dogmatico per cui la loro attività non può essere messa in discussione.
Il punto è che, così facendo, gli artisti svolgono a tutti gli effetti politica assumendo una linea ben precisa sul tema dell’immigrazione, favorendo quel modello che considera le Ong come la soluzione ai problemi migratori e intervenendo nel dibattito politico. Per carità, non c’è nulla di male ma se hanno così tanta voglia di impegnarsi, potrebbero candidarsi alle elezioni così capiremo una volta per tutte se le loro idee sono condivise dagli italiani.