A quanto pare gli italiani possono essere classificati come “auto-dipendenti”. L’Italia, infatti, è seconda in Europa per tasso di motorizzazione, con circa 663 veicoli ogni 1.000 abitanti. Dietro solo al Lussemburgo (681 veicoli per 1.000 abitanti) e con un valore più elevato rispetto agli altri principali Stati (Germania 574, Spagna 513, Francia 482, Regno Unito 473). A immortalare la situazione il nuovo Report “Lo sviluppo della via italiana alla mobilità connessa”, realizzato da The European House-Ambrosetti in partnership con Octo Telematics. Un’indagine che mette in luce quanto il nostro Paese sia dipendente dall’auto, che da sola conta l’80% del traffico totale. Piacenza, secondo gli ultimi dati Istat disponibili del 2021, ha un tasso di motorizzazione di 680 auto circolanti ogni mille abitanti, a cui si aggiungono anche 111 moto. Le auto dei piacentini per lo più sono alimentate dai carburanti tradizionali (benzina: 41,7% e diesel 43,8%). Per quanto riguarda le classi di emissioni, sulle strade girano auto Euro 3 o inferiore nel 25,1% dei casi, il 23,5% Euro 4, il 19,7% Euro 5, il 31,6% Euro 6: 31,6% e il 26% è rappresentato da Euro 5/6 a gasolio. A Piacenza e provincia, di auto a bassa emissione, ne troviamo 15,9 ibride ogni mille abitanti, 1,2 elettriche, 128 a gas e bi-fuel, per un totale di 145,1. Un così alto di motorizzazione ha ovviamente anche altri risvolti: difatti nel 2021 l’incidenza dei morti causati dagli incidenti è superiore rispetto alla media europea: 48 morti per milione di abitati.
Il Rapporto di OctoTelematics ha individuato nella “mobilità connessa” uno strumento importante per abbattere il traffico, l’inquinamento ed accrescere la sicurezza: “In prospettiva, un aumento della densità abitativa nei centri urbani pone sfide sempre maggiori per l’ecosistema e gli attori della mobilità”. La rilevazione degli incidenti e la ricostruzione della dinamica, grazie all’evoluzione dei sistemi di telematica, sono in grado di garantire interventi tempestivi e ridurre i danni derivati dagli incidenti stradali. Inoltre, consentono di “imparare” dal passato, e quindi forniscono progressivamente informazioni utili alla prevenzione degli incidenti. Gli ulteriori progressi verso veicoli a guida autonoma consentiranno di arricchire il ciclo di “apprendimento”, verso un progressivo azzeramento degli incidenti stradali. I sistemi di mobilità connessa consentono anche di stimare gli effetti dell’inquinamento da traffico, dando degli indicatori per indirizzare lo stile di guida degli utenti al fine di ridurre le emissioni. L’obiettivo della riduzione dell’inquinamento, collegato anche alla riduzione del traffico, può contare su soluzioni di mobilità ottimizzate in base ai bisogni deducibili dai dati degli spostamenti. La connessione tra le auto permetterà di ottimizzare gli spostamenti, fornire alert in tempo reale per ridurre il traffico.