Jennifer Alcani, 13 anni, ha perso la vita il 16 gennaio dopo sei giorni di agonia in seguito a un incidente stradale avvenuto all’alba del 10 gennaio ad Abbadia Lariana, nel lecchese. La ragazzina viaggiava sul sedile posteriore di una Bmw guidata a 150 chilometri orari da un amico 22enne sotto l’effetto dell’alcol. La serata era iniziata con una fuga di nascosto dai genitori e si è conclusa in tragedia, documentata persino da un video su TikTok, che ha immortalato gli ultimi momenti della folle corsa. L’auto, prestata da un 19enne senza patente, si è schiantata contro un parapetto in cemento all’uscita di una curva. Il conducente e il passeggero anteriore hanno riportato ferite lievi, mentre Jennifer, che dormiva con la cintura allacciata, ha subito un trauma cranico fatale. Il 22enne al volante, inizialmente indagato per lesioni stradali gravi, è ora accusato di omicidio stradale. Ha persino cercato di evitare l’alcoltest allontanandosi dal pronto soccorso.
Tragedie come quella di Jennifer accendono i riflettori sull’importanza di prevenire comportamenti irresponsabili al volante. Il nuovo codice della strada, approvato di recente, prevede un inasprimento delle sanzioni per l’uso di alcol e droghe e introduce misure come il ritiro immediato della patente per chi supera i limiti di velocità di oltre 60 km/h. Ma queste regole sono sufficienti per evitare incidenti così devastanti? La vicenda solleva domande cruciali. Come possiamo scoraggiare i giovanissimi dall’accompagnarsi a chi guida in stato di alterazione? Quali strumenti educativi possono essere messi in campo per prevenire comportamenti a rischio? Il caso di Jennifer dimostra che l’applicazione delle leggi non può essere l’unica soluzione: serve una rivoluzione culturale, che coinvolga le famiglie, le scuole e i social media, troppo spesso spettatori silenziosi di comportamenti pericolosi. Sabato, nella basilica di San Nicolò a Lecco, Jennifer sarà salutata per l’ultima volta dai suoi cari. Ma la domanda resta: come possiamo fare in modo che simili tragedie non si ripetano?