I dettagli sul caso della professoressa di sostegno della scuola comprensiva Catello Salvati di Castellammare di Stabia si fanno sempre più inquietanti. Nel telefono della docente di sostegno accusata di violenza sessuale, maltrattamenti, induzione al compimento di atti sessuali e corruzione di minorenne, nei confronti di sette tra ragazzini e ragazzine, sarebbero emerse 17.641 immagini (senza considerare le chat e i file cancellati, poi recuperati), la maggior parte delle quali con contenuti porno, inoltre, nel report delle ultime dieci chiamate (sia audio che video), gli investigatori hanno trovato contatti con tre dei sette minorenni coinvolti nella vicenda. Intanto, fa sapere il Corriere del Mezzogiorno: “L’interrogatorio di garanzia per la docente si terrà oggi nel carcere di Benevento. Dall’ordinanza con la quale la gip del Tribunale di Torre Annunziata, Luisa Crasta, ha disposto la custodia cautelare in carcere, emerge un profilo dell’insegnante a tinte fosche. Quello di una donna pervasa da un insano rapporto con il sesso, tanto da renderla 'schiava dei propri impulsi'. Un profilo che emerge non solo dai racconti dei ragazzini abusati (sono stati ascoltati dagli inquirenti alla presenza di uno psicologo)”.
Dallo strano rapporto con il sesso alle chat, per poi passare alla famigerata “saletta”, aumentano i terribili dettagli che stanno emergendo in questi giorni. Da quell’ottobre 2023 in cui tutto è cominciato, sarebbero accadute tante cose. Da quando la docente di sostegno avrebbe iniziato a radunare nell’aula di informatica, poi soprannominata “saletta”, i ragazzini e avrebbe mostrato loro alcuni video porno (oltre che video personali). La regola da rispettare? La riservatezza. Perché se qualcuno di loro avesse osato condividere quanto accaduto in quella stanza con l’esterno, stando a quanto emerso, sarebbe stato bocciato o addirittura spedito in carcere, queste sarebbero state le minacce della docente. Secondo alcune informazioni, pare che la regola del silenzio continuasse anche su Instagram, dove sarebbero emerse chat di lei e i ragazzini dal contenuto sessuale. E chi non partecipava veniva denigrato o insultato. La docente avrebbe dato indicazioni alle vittime, alunni tra i 11 e i 13 anni, su come toccarsi. Le ragazzine erano definite “bamboline” se ritenute dalla donna non abbastanza “intraprendenti”. Pare che, tra tutti i ragazzini, ci fosse uno di cui l'insegnante avrebbe addirittura abusato. A testimonianza di ciò ci sarebbero alcune chat in cui questa si rivolgeva al giovane con toni sospetti. E proprio questo ragazzo, sorpreso dalla docente a fumare una sigaretta elettronica in bagno poi sospeso, sarebbe stato tra i primi a parlare, a confessare a un altro docente quello che si consumava drammaticamente nell'aula d’informatica. Quanto emerso è poi finito in una delle denunce depositate ai carabinieri. Un’altra docente aveva notato rapporti “troppi amicali” tra la donna arrestata e alcuni alunni, affermando che la donna aveva suggerito risposte ad alcuni ragazzi durante i compiti in classe. Inoltre, pare che l’insegnante accusata avesse il compito di far inserire un solo alunno nella classe ma che, come riporta nuovamente il Corriere: “avrebbe utilizzato uno strumento previsto dall’ordinamento scolastico, chiamato ‘classe a piccoli gruppi’. Si tratta di prelevare dalla classe alcuni studenti per attività didattiche diverse. Ma bisogna essere autorizzati. Tuttavia, pare che il nullaosta della dirigente non fosse mai arrivato”. Sembrerebbe che lo scandalo e l’inchiesta siano emerse con una aggressione subita dalla docente di sostegno tempo fa, visto che a novembre scorso un gruppo di genitori avrebbe organizzato una spedizione per punire la donna. Prima della quale, “poi stigmatizzata dagli stessi responsabili del pestaggio”, come leggiamo, era stata sporta denuncia.