Ma da quanto non scopa Giambruno? È questa la vera domanda da porci (cit. Achille Campanile). Ma povero Andrea! Adesso che è la parte debole tocca difenderlo. Prima scaricato da Giorgia Meloni (dopo il secondo fuorionda trasmesso su Striscia la Notizia da quel genio di Antonio Ricci, in cui si propongono cose a tre, a quattro, a chi sopra e chi sotto, a entrare nel giro che conta “scop*ndo”) e adesso, pare, (è uscito un flash su Dagospia) fatto fuori da “Diario del giorno” (Mediaset). Su quest’ultimo punto la legge italiana è chiara riguardo agli apprezzamenti di tipo sessuale sul luogo di lavoro, e se la cosa fosse successa in America dopo 24 ore Giambruno sarebbe oramai soltanto un ricordo lontano. Per cui, spinti da quella compassione che sempre ci porta dalla parte dei deboli contro i forti, vorremmo fare un paio di osservazioni se non in difesa, quantomeno in spirito di comprensione.

Giorgia Meloni, nel suo post con il quale rende nota la fine al suo rapporto col padre della figlia Ginevra, dice espressamente: “le nostre strade si sono divise da tempo”. Qui sta il nocciolo della questione. Oltre all’adrenalina da diretta, quella strana e forse eccessiva eccitazione non potrebbe ricondursi a una eccessiva astinenza? D’altronde è risaputo che chi parla molto di sesso ne pratica pochino o anche niente.
No che non è facile essere il compagno del premier, che per di più vuole essere aggettivizzato al maschile, e questo, a meno che non vi sia una predisposizione bisex, un po’, la passione, la spegne. Gli impegni, i viaggi di lavoro, lo stress, i “stasera ho mal di testa”, lavare i piatti, passare l’aspirapolvere, fare il bucato, essere al contempo mammo e lavoratore, chi di voi, signore, non si è mai trovata in questa situazione?
Sono “compassioni” che si possono – e forse si devono – praticare sia con gli uomini che con le donne. Avremmo scritto lo stesso (magari con termini più politicamente corretti – forse il linguaggio di questo pezzo è ispirato al linguaggio di Giambruno) se la cosa avesse riguardato, non so, Nunzia De Girolamo – conduttrice e moglie di Francesco Boccia, capogruppo al Senato del Pd. O Agnese Landini, moglie di Matteo Renzi. O ancora Maria Jesus Fernandez, moglie di Antonio Razzi il quale se ne andava sempre in Corea del Nord. E infine come si è fatto per Veronica Lario, con le sue esternazioni e con quel gossip che malevolmente riguardava una presunta tresca tra la moglie di Berlusconi e il filosofo Massimo Cacciari, e che esternò il suo sdegno pubblicamente con lettere pubblicate dai quotidiani. Sono ragionamenti da fare con le pinzette da sopracciglia: giudicare quanto accade in una famiglia e di cui conosciamo solo la superficie. Si possono sentire trascurate le donne, come si possono sentire trascurati gli uomini, gli etero come gli appartenenti alla comunità Lgbtq+. Si possono sentire soli e trascurati gli animali. O le piante. Ma anche una particella di sodio nell’acqua. Capita a tutti di essere un po’ Calimero. Capita a tutti di anelare a una attenzione, a una coccola, a una carezza sul ciuffo, persino se si spettinasse...
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E così, oggi – probabilmente, presuntamente, ipoteticamente – è Giambruno che si sente solo e trascurato e bisognoso d’affetto. Forse ha liquidi organici che gli colano dalle orecchie. Forse si tocca frequentemente il pacco per ricordare a sé stesso di averlo. Le frasi usate “threes*me”, “fours*me”, potrebbero benissimo, ci mancherebbe, essere noto grazie a un inglese conosciuto alla perfezione, ma non vi è dubbio che sono anche categorie hard conosciute da tutti (anche da chi non parla l’inglese). Ovviamente, essendo lui Giambruno, uomo e cristiano, noi ce lo immaginiamo guardare i filmini (giusto per almeno ricordarsi di cosa si tratta) ma senza toccarsi. È chiaro che poi vai per strada e poi tocchi i capelli anche al parcheggiatore e te ne vai in giro dicendo “cazzo… cazzo… scopare… scopare…”.
Insomma, volendo assolvere la nostra missione di paladini dei deboli e di consolatori, mandiamo a dire a Giambruno: suvvia, vedi il lato positivo della cosa; gli andrologi dicono che per una buona salute della prostata bisognerebbe eiaculare 21 volte al mese. Giambruno, rincuorati, si chiude una porta e si apre una prostata!