Il 26 aprile 2025, durante i solenni funerali di Papa Francesco nella Basilica di San Pietro, un’immagine ha catturato l’attenzione mondiale: Donald Trump e Volodymyr Zelensky seduti l’uno di fronte all’altro, intenti in una conversazione privata. Un incontro che, essendo il primo dopo il loro confronto-scontro alla Casa Bianca, è stato da molti definito potenzialmente storico. Un faccia a faccia carico di simbolismo. Tanto che, secondo The Independent, Zelensky ha descritto il colloquio come "potenzialmente storico", sottolineando l’urgenza di discutere "la protezione delle vite del nostro popolo, un cessate il fuoco completo e incondizionato, una pace affidabile e duratura". La Casa Bianca ha invece descritto l'incontro di 15 minuti "molto produttivo", pur senza fornire dettagli concreti sulle discussioni. Politico ha così osservato come il funerale si sia trasformato in una piattaforma simbolica per la diplomazia internazionale, sottolineando che questo riavvicinamento avveniva dopo un summit fallito miseramente.

Nel Regno Unito, The Guardian ha interpretato il confronto come un "momento adatto per un'epifania", ma ha anche sottolineato l’imprevedibilità di Trump e il contrasto tra le sue politiche e l'eredità umanitaria di Papa Francesco. Più pragmatico The Times, che ha visto nel colloquio "un possibile punto di svolta" per negoziazioni di pace, pur rimarcando la condanna di Trump agli attacchi missilistici russi contro i civili ucraini. In Francia, Le Monde ha parlato di un "tête-à-tête" fra i due leader, inserito nel contesto di un'intensa attività diplomatica per mettere fine alla guerra, ma senza nascondere che l’incontro resta più un gesto simbolico che un passo concreto verso la pace. Dalla Germania, Der Spiegel ha adottato un tono ancora più scettico: pur riconoscendo la solennità del contesto vaticano, ha osservato che "le profonde divergenze tra Trump e Zelensky sulle condizioni della pace rendono difficile immaginare sviluppi reali a breve termine".

Nonostante l’ottimismo, diverse voci critiche hanno subito preso posizione. The Times ha messo in guardia contro il piano di pace promosso da Trump, ritenendolo "fortemente favorevole agli interessi russi" e capace di "minare la leadership di Zelensky e la sovranità dell’Ucraina". Anche i dettagli di contorno non sono passati inosservati: come riportato da The Independent, Zelensky è stato accolto da un applauso caloroso all’arrivo alla Basilica, mentre Trump è stato criticato per aver infranto il protocollo vaticano presentandosi con un abito blu anziché nero. Inoltre, HuffPost España ha pubblicato un video in cui Trump, durante la cerimonia, controllava il cellulare, gesto definito da molti come una "mancanza di rispetto". Quindi, quella che è diventata virale, è un'immagine potente ma quale impatto reale avrà? L'incontro tra Trump e Zelensky durante i funerali di Papa Francesco è stato senza dubbio carico di simbolismo, amplificato dal contesto solenne e dal palcoscenico mediatico. Ma resta il dubbio: questa fotografia basterà davvero a cambiare le sorti della guerra in Ucraina? Come ha osservato la giornalista spagnola Àngels Barceló di Cadena SER, "una imagen que merece un premio de fotografía", cioè "un’immagine che meriterebbe un premio fotografico", ma più per il suo impatto estetico che per il suo potenziale diplomatico. In definitiva, mentre la foto di Trump e Zelensky potrebbe diventare iconica e finire nei libri di storia della fotografia, il suo impatto concreto per il destino dell’Ucraina resta ancora tutto da verificare. Si è trattato più di un momento virale, che di un vero passo verso la pace?
