Come aveva già anticipato sui social, Nicolo De Devitiis ha provato a lavorare come cameriere in uno dei ristoranti di Flavio Briatore. “Questa volta l’abbiamo fatta grossa – annuncia Veroncia Gentili, la nuova presentatrice delle Iene –. C’è un grande imprenditore italiano che sulla questione del lavoro sostiene che i giovani italiani sono dei fannulloni. Allora abbiamo voluto mettere alla prova la sua pazienza” spiega. Segue un riepilogo delle affermazione del famoso imprenditore che non ha mai nascosto il suo punto di vista: “I giovani non hanno voglia di lavorare”, “I giovani vogliono più tempo libero”. “Viene fuori durante i colloqui” specifica, non se lo è inventato lui. Si passa a De Devitiis che parte alla volta di Montecarlo per un colloquio. Il risultato? Parla bene l’inglese e ha già esperienza nel campo, quindi è la persona giusta, ma, che sia chiaro, il Crazy Pizza non è una pizzeria. “Noi siamo un’esperienza” dice Briatore, che tra una domanda e un’altra ci spiega la vita: “Cosa manca alle nuove generazioni? L’ambizione”. A New York un bartender dopo qualche anno si apre un ristorante. In italia invece una ragazza che prova a lavorare nell’azienda di suo padre che arranca, preferirà ripiegare sul lavoro di influencer, anche perché “l’Italia è contro le aziende”.
E poi, lo stratagemma che usa per mettere alla prova i manager nei suoi locali: “Metto un pezzo di carta sopra una porta”, ma molti non lo notano. Ci vuole occhio, e Nicolò ce l’ha quindi può farcela. Approda così al Crazy Pizza di Milano dove conosce alcuni dipendenti del Bangladesh, che prima lavoravano il doppio delle ore per la metà del compenso. “Ancora due ore di lavoro? Ma è già mezzanotte”, si stupisce a un certo punto. “Molti pretendono le festività” dice un giovane cameriere italiano, che aspira ad aprire il suo ristorante (l’ambizione che Briatore cerca). “Mia madre ha lo stesso contratto da trent’anni e non pretende niente, figuriamoci un 18enne” aggiunge (ecco la voglia di fare sacrifici che Briatore richiede). E così, tra le interviste e il lavoro in sala, la Iena impara che si serve prima la donna, che il menù va porto con estrema raffinatezza al cliente e che il lavapiatti non può essere lento, ma, soprattutto, conclude che “in effetti, non è da tutti lavorare 8 o 9 ore al giorno, sabato e domenica compresi, soprattutto se sottopagati. A fare certi lavori sono soprattutto stranieri.”