Una challenge è finita nel peggiore dei modi, con un bambino di 5 anni morto e la sorellina in codice rosso all’ospedale. Una tragedia che sta alimentando anche molta rabbia verso gli Youtuber che avrebbero guidato ininterrottamente per molte ore consecutive finendo, probabilmente a causa della stanchezza, per travolgere una smart a Casal Palocco a Roma. I video dovevano attrarre più follower possibili e l’idea era di viaggiare a bordo di una Lamborghini per 50 ore. I ragazzi sono i Theborderline e la storia è stata ricostruita anche da Selvaggia Lucarelli, che nelle sue storie sostiene di aver parlato con delle “persone coinvolte indirettamente”. La storia è semplice. La madre dei due piccoli, 29 anni, aveva appena preso il piccolo all’asilo quando un Suv Lamborghini Urus azzurro falcia la piccola auto. La mamma e la figlia sono state trasportate d’urgenza in ospedale, il piccolo di 5 anni non ce l’ha fatta. Alla guida del Suv extralusso un ragazzo di vent’anni che insieme a quattro amici stava girando dei video per Youtube. La sfida era: guidare per 50 ore consecutive. I ragazzi, uno dei quali accusato di omicidio stradale, compongono il gruppo Theborderline e nelle ore precedenti avevano raccontato nelle loro storie di Instagram di essere stanchi.
Selvaggia Lucarelli, oltre ad aver raccontato la vicenda, ha lasciato trasparire un giudizio su queste azioni con un paio di storie legate al modo in cui alcuni novelli influencer vorrebbero approcciarsi al mondo dei social per diventare famosi e arricchirsi. Questo caso e un altro, in particolare, avrebbero sconcertato la Lucarelli che infatti scrive: “Quando pensi di diventare ricco girando video idioti e uccidi un bambino, rovini la vita a una famiglia e condanni la tua a processi e sensi di colpa”. La storia intanto mostra il video di uno dei ragazzi che “imita” un ragazzo di oggi che vede una smart mentre è a bordo della sua auto da ricchi.
Il secondo video criticato da Selvaggia Lucarelli riguarderebbe invece un’altra challenge estrema, quella organizzata durante un party probabilmente all’Hotel Mirabeau (taggato nella storia) e che avrebbe previsto un premio per chi avesse bevuto il maggior numero di spritz. La Lucarelli commenta così: “Ma sì, poi se un ragazzino va in coma etilico, comunque vince una Smart Box”. La Lucarelli è stata molto dura anche se il grande assente nella sua analisi è proprio il senso di colpa che potranno provare d’ora in poi questi ragazzi.