Non tutti si sono uniti al cordoglio per Silvio Berlusconi. Mentre molte istituzioni pubbliche si sono allineate al “bon ton” delle scorse ore, qualcuno ha scelto di criticare la decisione di onorare la figura del Cavaliere esponendo le bandiere a mezz’asta fuori dai palazzi pubblici. Mentre alcuni studenti sono riusciti a manifestare il proprio dissenso anche nei confronti della propria università con cartelloni e striscioni, come nel caso della Normale di Pisa, dove dei ragazzi hanno appeso un lenzuolo con scritto “Non il nostro lutto”, c’è stato un solo rettore ad aver scelto di non assecondare il cordoglio e i tributi per il leader di Forza Italia. Si tratta di Tomaso Montanari, “primo cittadino” della comunità accademica dell’Università per stranieri di Siena, che ha giustificato la propria scelta con una lettera rivolta ai suoi pari e un pezzo uscito su Il Fatto quotidiano.
Anche il Corriere ha ripreso le parole dell’intellettuale e storico dell’arte, postandole sul suo account Instagram: “Berlusconi è stato il contrario esatto di uno statista, anzi il rovesciamento grottesco del progetto della Costituzione. Mi assumo la responsabilità di disporre che le bandiere dell’Università per Stranieri di Siena non scendano a mezz’asta”. Tra chi esprime solidarietà a Montanari e chi, come Mauro Mazza a Di Martedì, lo definisce “meschino”, la notizia è arrivata anche a Roberto Parodi, che commenta sotto il post del Corriere con ironia e fermezza alle parole citate del rettore. Il Parods non è uno che le manda a dire e anche stavolta non si è trattenuto: “Sto tipo è uguale al criceto che avevamo preso per i bambini”. Una risposta più eloquente di questa… è chiaro che l’alfiere delle battaglie contro i “patacca” non sia del parere di Montanari, così come non era del parere di chi, sulle pagine della Stampa, aveva giudicato l’ironia rivolta a Michela Murgia dopo la gaffe sul presunto saluto romano durante il 2 giugno, un attacco ad personam. In quell’occasione infatti rispose: “Eh no, la Murgia viene aggredita perché ha detto una cazzata, e preciso che non è neppure la prima volte che esterna minchiate gratuite sulle nostre forze armate. Detto questo ribadisco il mio rispetto per la sua terribile situazione di salute”.