Un sottomarino usato per portare un gruppo di turisti in visita al relitto del Titanic ha fatto perdere le tracce nell'oceano Atlantico, al largo del continente americano. Scattato l'allarme, a bordo del Titan (questo il nome del sommergibile, che aveva avuto un'avaria un anno fa) ci sarebbero 5 ospiti che hanno un supporto vitale di appena 96 ore (fino a giovedì/venerdì); avrebbero pagato 250 mila dollari a testa per vedere il celebre transatlantico naufragato nel 1912, che si trova a 3800 metri di profondità.
Più il tempo passa, più quella dei soccorritori diventa una corsa contro il tempo, ai limiti del realizzabile: anche perché un conto è individuare il natante e un altro è riuscire a trarre le persone in salvo. Per la precisione un pilota francese, tre facoltosi (due pachistani e uno britannico) nonché il boss americano della società proprietaria dell’imbarcazione subacquea (dagli abissi). Le guardie costiere statunitense e canadese guidano le ricerche, e come ha spiegato il contrammiraglio John Mauger, la ricerca è ora estesa sotto la superficie dell'area. Anche la Francia scende in campo, dirottando una sua nave, l'Atalante, dotata di un robot subacqueo in grado di scendere a grandi profondità; l'arrivo è previsto per mercoledì, giusto in tempo (ci si augura).