Quello che è successo ieri in Parlamento racconta tanto di cosa è la politica e di conseguenza il giornalismo in Italia, oggi. Ascoltate dopo mesi che si grida al fascismo. Ripeto: dopo mesi che si grida al fascismo... gli stessi partiti che lo facevano, M5S e soprattutto Allenaza Verdi e Sinistra, si sono accordati con i presunti fascisti per spartirai le poltrone della Rai.
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Ieri Camera e Senato hanno votato il nuovo consiglio di amministrazione della Rai, che ha molto potere sulle nomine della Rai e quindi di conseguenza anche poi sul giornalismo. E chi dice che non bisogna scandalizzarsi perché è sempre stato così non si rende conto che: uno, che poi non ci possiamo lamentare della faziosità e della non indipendenza e di certo giornalismo italiano in particolare su temi dove bisogna prendere una posizione forte, per esempio, come Israele. E, due, che la Rai è la prima industria culturale del nostro Paese e i patti sottobanco vengono fatti con i soldi nostri, il canone.
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Ecco le nomine: Federica Frangi, giornalista del Tg2 che ha anche, guarda un po', casualmente, lavorato per Fratelli D’Italia; Roberto Natale già portavoce di Laura Boldrini e sindacalista del sindacato più duro, apparentemente, che ci sia l'Usigrai. Molto gradito ad Alleanza Verdi e Sinistra: sarebbe bello sapere cosa ne pensa la Salis, di questo accordo. Poi l'ex direttore di Rai 2 Antonio Marano della Lega Nord e Alessandro di Majo, che non ha niente a che vedere con l'altro di Maio, si scrive anche diversamente, ma proviene sempre del Movimento cinque stelle.
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Patti dichiarati, tra l'altro, perché il centrodestra aveva i numeri per votare un secondo consigliere; invece, hanno votato in blocco solo un nome così da permettere la nomina di un secondo nome sia alla Camera sia al Senato, Natale e Di Majo appunto, con pochissimi voti (solo 43 nel caso di Natale). Quindi, recap: Movimento cinque stelle e alleanza verdi sinistra si alleano con quei partiti che fino all'altro ieri rappresentavano l'avanguardia neo fascista in Italia. In cambio di cosa? Questo lo capiremo molto presto. Questa è la politica in Italia, questo influenza il giornalismo in Italia, tutto il resto è propaganda marketing per prendere voti o per acquisire quel piccolo potere contrattuale per poi sedere nei posti dove si conta. Guardate anche quello che è successo nelle manifestazioni contro il ddl sicurezza del governo: quegli stessi politici sono andati in piazza per farsi i selfie e metterli sui social ma poi sono andati via dopo due minuti due... questa è l'ipocrisia questa è la politica questo il giornalismo. Viva l'Italia.