Un ragazzo lancia un gatto da un ponte e come al solito non ci rendiamo conto di cosa siamo diventati. Ma non solo lui. Noi, noi tutti. In questa storia è presente tutto quello che c'è di sbagliato nei social. C’è lui, un coglione. C’è la logica del branco: quelli che lo hanno attaccato insultato, minacciato rivelato l'indirizzo di casa, che portano avanti il metodo dei giornalisti influencer o degli influencer e basta di fare le liste, di pubblicare i nomi o le foto e mettere in pubblica piazza una persona. È un atteggiamento fascista. FASCISTA. Visto che questa parola ormai piace così tanto. Sui social è il corrispettivo delle ronde che vanno tanto di moda ora contro i borseggiatori. Le ronde alla Cicalone. Attenzione: perché farsi giustizia in questo modo è l'anticamera dell'ordine e disciplina. E a me queste cose cominciano un po' a far paura. Infine c'è la beneficenza, perché il ragazzo, dimostra di essere doppiamente un coglione quando pubblica un messaggio di scuse dicendo: sto pensando di fare beneficenza. Ma come stai pensando? O la fai o non la fai? E poi devi pagare per aver ucciso un animale, la beneficenza non serve a niente.
Bene. A questo siamo arrivati grazie alle vostre Ferragni, grazie ai vostri Fedez, grazie alle vostre amiche e amici che seguite e commentate ogni giorno. Che volenti o nolenti vi bacano il cervello. In questa storia c'è tutto quello che siamo diventati: gente che farebbe di tutto per avere un minimo di visibilità, che fa linciaggi virtuali o reali con la logica pericolosissima del branco e che crede che basta fare un po' di beneficenza per cavarsela. Avete voluto questi modelli culturali? E mo' questo è quello che vi tocca....