Lapo Elkann è uno di noi. Questo non vuol dire che abbiamo fatto i suoi stessi errori (in alcuni casi ne abbiamo fatti di più), ma tutti coloro che hanno tanto vissuto e tanto viaggiato, guardandosi indietro, tra i 40 e i 50 anni, sanno che le strade ci hanno portato in luoghi imprevisti e imprevedibili, ognuno con le nostre ossessioni, le nostre dipendenze, i nostri gusti sessuali (ahimé, in giovane età abbiamo dovuto avere a che fare anche con questa minchiata chiamata sesso). Oggi Lapo fa 45 anni, e noi vogliamo fargli i nostri migliori auguri e complimenti. Non solo per la splendida moglie portoghese, Joan Lemos, non solo per i rumor che lo vorrebbero prossimo presidente della Juventus, ma solo e semplicemente perché, come molti di noi, è un “sopravvissuto”.
Ah quanto ci piacerebbe dire la stessa cosa di quell’altro splendido viveur che era Anthony Bourdain, in preda a vuoti assolutamente ingiustificati eppure presentissimi. Molti, nelle orribili quanto piene di informazioni, discussioni da bar, sostengono che Lapo Elkann abbia avuto una solida famiglia alle spalle a proteggerlo. Io, che un po’, purtroppo, so come vanno le cose, credo che Lapo sia riuscito a sfangarsela da solo, nonostante, proprio la famiglia d cui proviene abbia attirato su di lui vampiri e sciacalli.
Capisco che sia la stampa, bellezza, ma conosco giornalisti dalla penna perbene che mai si sognerebbero di speculare su Lapo Elkann perché conoscono la vita con tutti i propri difetti.
Lanciarsi in analisi sociopsicologiche (le molestie, il rapporto con il nonno o con il fratello) è roba da cucina, da servitù, che crede in queste faccende. Invece si vive (spesso al di sopra delle proprie possibilità), sì anche un Agnelli può farlo, se ne pagano le conseguenze, e, ove vi si riesca si sopravviva.
Non so se Lapo Elkann, nascendo in una famiglia diversa, sarebbe diventato pittore, musicista, scrittore (di quelli veri, alla H.S. Thompsom), designer, architetto, non lo so: ognuno ha la propria vita e con quella deve avere a che fare. Oggi, Lapo compie 45 anni. Vogliamo festeggiarlo come festeggiamo tutti i compleanni di ognuno di noi, come il compleanno di un sopravvissuto. Aggiungendo una piccola postilla: chi non è sopravvissuto non è mai vissuto. Auguri Lapo!