Secondo il nuovo report di Legambiente, dal titolo “Mal Aria di città. Cambio di passo cercasi”, l’emergenza smog nelle città italiane porterà il nostro Paese a essere fuorilegge. I livelli di inquinamento atmosferico, infatti, sono troppo lontani dai limiti normativi previsti per il 2030. Dallo studio redatto e pubblicato nell’ambito della Clean Cities Campaign, emerge che Torino si piazza al primo posto con 98 giorni di sforamento, seguita da Milano con 84 e Asti con 79. Modena, Padova e Venezia hanno registrato più del doppio degli sforamenti consentiti di Pm10 (35 giorni all'anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi al metro cubo). Mentre, per quanto concerne il PM10, l’analisi delle medie annuali mostra che nessuna di esse ha superato il limite previsto dalla normativa vigente, ma non è comunque sufficiente per garantire la salute dei cittadini., in particolare per quel che prevede l’Organizzazione Mondiale della Sanità e i limiti previsti dalla nuova Direttiva europea sulla qualità dell'aria (in vigore dal 1° gennaio 2030).
"L'inquinamento atmosferico non è solo un problema ambientale, ma anche un problema sanitario di grande importanza" ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, visto che nel 2022 sono state 29 su 95 le città che hanno superato i limiti giornalieri di polveri sottili Pm10. Con questi dati, in buona sostanza, il 76% delle città sono oltre i parametri per il Pm10, l'84% per il Pm2.5 e il 61% per il biossido di azoto (No2). "In Europa - ha proseguito il presidente di Legambiente - è la prima causa di morte prematura dovuta a fattori ambientali e l'Italia registra un triste primato con più di 52.000 decessi annui da Pm2.5, pari a 1/5 di quelli rilevati in tutto il continente. È necessario agire con urgenza per salvaguardare la salute dei cittadini, introducendo politiche efficaci ed integrate che incidano sulle diverse fonti di smog, dalla mobilità al riscaldamento degli edifici, dall'industria all'agricoltura".