Tre tipe laureate sono in treno, sentono parlare due cinesi e iniziano a prenderli in giro. O meglio, scimmiottano un dialogo in cinese, grugnendo un «Ni hao».
Le ragazze si divertono come ho visto divertirsi molti ragazzi alla loro età. Si tratta forse di un residuo di primitivismo da caverna.
Ma grugnire non è razzismo. Lo facciamo tutti in forme diverse, spesso inconsapevolmente. Gino Strada, il Santo protettore della sinistra salvagente, una volta in TV imitò la voce di Mario Giordano per schernirlo.
Voleva dire che gli urtava dover parlare con lui. Per rendere l’idea pigolò. Pigolare è grugnire dopo una tirata di elio.
Gino Strada è una cattiva persona? Tre ragazze hanno fatto quello che molti ragazzi fanno per divertirsi quando sono in branco. Sono cattivi ragazzi?
Per Selvaggia Lucarelli sì. Aggiunge: “PS. Sono tre universitarie”. Perché la cosa deve sapere di gretto fino alla fine. Tre laureata così maleducate?
L’elemento razzista sarebbe dato dal fatto di aver scimmiottato il modo di parlare dei due cinesi. E io che pensavo che il razzismo avesse a che fare con la discriminazione.
Insomma, se quei due cinesi fossero stati portati dalle tre tipe in bagno e chiusi lì dentro perché non avevano diritto di viaggiare in carrozza con gli italiani.
Selvaggia e selvaggina varia han dato l’allarme (guardate che è diventato virale questo video, spaliamo merda addosso). C’è chi si è sentito profondamente umano a insultarle.
Perché ripagare con la stessa moneta è la soluzione più moderna di tutte, almeno da Hammurabi a oggi, no? Aspetto di vederle in piazza, legate a quattro cavalli con qualcuno migliore di loro che griderà: “Tira!”.
Pensare che questo sia razzismo non solo è stupido, è pericoloso. Sarebbe come considerare antisemita Ricky Gervais per una battuta su Anna Frank.
Forse la laurea dovrebbe renderle in grado di evitare queste volgarità? A meno che non abbiamo fatto la tesi su Il Cortegiano no.
In compenso chi ha pubblicato il video, la regista, non ha oscurato i volti. Così il web si è trasformato nel campo da caccia alle streghe di tanti entusiasti Matthew Hopkins.
Una delle tre ragazze si sarebbe scusata, dicendo che non era loro intenzione essere razziste. Non volevano prendersi gioco di lei, soprattutto per la nazionalità o etnia. Sono le loro parole.
A quanto pare però essere arroganti, in queste situazioni, è meglio che essere idioti. Quindi tutti, a partire dall’autrice del video, hanno potuto rigettare le scuse e diagnosticare alle tre sventurate la loro malattia sociale: il razzismo involontario.
Se non avete idea di cosa sia, non preoccupatevi, non lo sanno neanche loro.
Potreste anche voi essere razzisti e non saperlo. Potreste aver mangiato il sushi con la forchetta davanti a dei giapponesi, calpestando una cultura millenaria.
O magari avete spezzato un nigiri in due (sì, è considerato offensivo). Non vi fate un po’ schifo da soli?
Se il razzismo involontario è reale mi aspetto processioni di persone nude con i piedi feriti che si frustano a vicenda.
Fino a quel momento spero che nessuno pubblichi la mia faccia su un volantino con scritto “Wanted” solo per passare la vittima.
Quest'articolo è tratto dalla newsletter su Substack di Riccardo Canaletti, Free Private Thoughts.