Una volta Leo Gassman era umilmente in fila dal gelataio e questi lo ha guardato male, "con rabbia gratuita", perché il rampollo canticchiava. Leo Gassman ritiene che "le canzoni di oggigiorno, quelle che vanno virali sui social" siano spesse volte "di una violenza e un maschilismo imabarazzanti" e che per questo "un po' lo spaventano". A differenza delle sue che, però, non ascolta nessuno. Lo confessiamo: è da tempo che non ci perdiamo un cinguettio di Leo Gassman, il mondo visto dai suoi occhi regala emozioni. Certo, forse non quelle che vorrebbe lui. Ma tant'è. La notizia che lo riguarda, lanciata da Dagospia, è però dalle parti dell'allarmante: il nostro farà il suo esordio in qualità di attore in una fiction Rai, interpretando nientemeno che Franco Califano. "Ha sbaragliato la concorrenza" paiono sussurrare i primi rumors alla vigilia delle riprese. Posto che ci dichiariamo fin da ora prontissimi a restare stupefatti, per il momento possiamo solo constatare di essere davanti all'ennesima, prevedibile parabola di un "figlio di", in questo caso pure nipote, che dopo anni di narrazione su sacrifici ed epopee personali un tanto al chilo, va a fare esattamente ciò che tutti ci saremmo aspettati fin dall'inizio. Sorpresa!
In principio fu X Factor dove Gassman ricoprì il ruolo del concorrente dal bel faccino di cui nessuno, stringi stringi, ricordava le esibizioni. Dopo un trionfo di tale portata, eccolo approdare sul palco di Sanremo 2020 arrivando primo nella categoria Giovani. A oggi è l'unico particolare di quell'edizione pre-pandemica che sia riuscito a non restare impresso nella memoria collettiva. Poi una comparsata anche all'ultimo Festivàl, dove è stato capace di passare inosservato nonostante il brano, Terzo Cuore, gli fosse stato scritto da Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, il nuovo asso pigliatutto del cantaurato italiano. Purtroppo o per fortuna. In pratica, se il successo fosse liquido, Gassmino sarebbe idrorepellente.
Prima dell'arte, comunque, il lavoro di fatica, anzi, il sacrificio: durante e dopo il talent Sky, ha ribadito più volte di aver fatto il cameriere per mantenersi, visto che la famiglia non sganciava. Evidente come i genitori lo abbiano abbandonato a se stesso fin dalla culla. Oggi, per esempio, il ragazzo non può, nei fatti, respirare via Twitter (pardon, X!) che subito il padre lo reposta osannando il genio del suo Leo. Nelle ultime settimane, boomerissimo, ha cinguettato anche la foto di una pizza con disegnata sopra la faccia del figlio, pomodoro e mozzarella.
Nel prossimo futuro, vedremo più Gassman in Rai che nuvole nei cieli. Il padre sarà in prima serata con due fiction, Un Professore e I Bastardi di Pizzofalcone, la progenie alle prese con una sorta di "giovane Califano". Considerato che il primo canale è riuscito perfino a far recitare malissimo Luca Marinelli nella sedicente serie del Servizio Pubblico in cui l'attore interpretava Fabrizio De Andrè con intenso accento romanaccio, cominciamo fin da ora a metterci una mano sul (terzo?) cuore.
Le riprese del progetto non sono ancora iniziate, ma questo non significa poter sperare nel fatto che qualcuno dei coinvolti si tirerà indietro. Certo è che l’enfant prodige parrebbe aver stupito tutti ai casting, stracciando la concorrenza. Appena uscita l’indiscrezione, il nostro si è precipitato sulla tomba del Califfo, al cimitero di via Strampelli, ad Ardea. Poi ha preso parte a una serata commemorativa nel giorno in cui il Maestro avrebbe compiuto 85 anni, ossia lo scorso 14 settembre.
Il problema non è tanto che l’ennesimo “figlio di” lavori. Succede negli uffici postali, figuriamoci se non possa capitare nel mondo dello spettacolo. Secca però riportare tutte le occasioni che vengono concesse ai rampolli di turno, nonostante risultati piuttosto spompi che, forse, avrebbero fatto cadere nell'oblio la carriera di moltissimi altri. La cui carriera non sarebbe nemmeno partita davvero, in realtà. Se non funziona con la musica, se non ingrana, c'è sempre la recitazione in tv. Se non dovesse funzionare la recitazione in tv, ci sarà il cinema, magari, oppure il teatro, chi lo sa. Alle brutte, ritroveremo il virgulto infilato in qualche telepromozione à-la Mastrota oppure incastrato in fetidi reality di quint'ordine. Perché, in un modo o nell'altro, deve essere famoso, come è scritto nel suo DNA. Poco importa quanto piaccia o non piacca alla gente. In genere, si sa, livorosa e meschina verso chi ha la sola sciagura di portare sulle spalle un cognome ingombrante. Sì, qui siamo sarcastici. Leo Gassman comincia a recitare e tutto va come doveva andare. Peccato solo il Califfo non possa commentare…