Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, è reduce da un ennesimo accorato intervento contro la tanto da lei paventata "lobby gay". L'ultimo affondo l'ha gridato in Spagna, davanti agli elettori del partito politico di estrema destra Vox. Se non altro, dopo "Io sono Giorgia", un nuovo tormentone rischia di intasare i nostri social per i prossimi mesi. "Spero che questo lanci definitivamente la sua carriera internazionale da vocalist", commenta sarastica a MOW Vladimir Luxuria. "Bisogna prenderla a ridere perché davvero non riesco a pensare che possa esistere gente in grado di prendere sul serio le sue parole: un esercito di persone, la mitologica 'lobby gay', starebbe tramando per rendere tutti i bambini omosessuali. Come si fa a dirlo a voce alta senza suonare ridicoli?". Eppure, Vladimir e Giorgia seppur lontane anni luce a livello di pensiero politico e umano, hanno un punto in comune: il parrucchiere. Ed è proprio presso l'hair stylist di fiducia che chiarirono qualche anno fa, ai tempi della gravidanza di Meloni, un piccolo grande qui pro quo mediatico scatenato da un tweet della stessa Vladimir: "Abbiamo fatto il patto dello shampoo", rivela Luxuria. Qui tutta l'intervista.
Cosa pensa dell'ultima invettiva di Giorgia Meloni, questa volta in spagnolo?
Beh, sa con l’estate la lingua spagnola è perfetta per i tormentoni. Vedo già arrivare remix e brani reggaeton ispirati a queste sue nuove urla di ieri. Si espanderà di certo la sua fama, la sua carriera...
È nata una nuova Baby K?
(ride, ndr). Perché no? In fondo, c’è solo da prenderla a ridere. Purtroppo, come fin troppo spesso è accaduto nel corso della storia, Meloni ha creato un nemico immaginario, in questo caso l’ideologia gender, per spaventare gli italiani e porsi come unica soluzione possibile. Io non credo davvero che ci sia qualcuno in Italia convinto che esista un esercito di persone che si dà battaglia per rendere tutti i bambini gay. Fa ridere solo trovarsi a dirlo ad alta voce. Meloni, invece, addirittura lo urla.
E ha urlato contro la “Lobby LGBT”...
Beh, sicuramente è esperta di “lobby” visto che sta facendo questa specie di tour tra le varie lobby, quelle che esistono veramente intendo, della destra: prima è andata in America dalla lobby dei Repubblicani, quella che è contraria al controllo della diffusione delle armi. Trump è uno dei maggiori sostenitori degli armaioli americani: nonostante la recente ed ennesima strage tra i banchi scuola, lui e chi la pensa come lui ancora si oppone alla possibilità di vietare la vendita di armi come fossero prodotti da discount, barattoli di maionese. Meloni è andata ospite da queste persone e poi va a parlare di difesa alla vita. La cosa si commenta da sola, no?
E ora la tappa del suo “tour” ha toccato la Spagna…
Anche questo non mi è chiarissimo: in Spagna i matrimoni tra persone dello stesso sesso sono perfettamente legali dal 2005. Pur essendo un Paese molto cattolico, grazie alle politiche di Zapatero e a chi poi gli è succeduto al governo, è stata possibile una serena integrazione dei diritti LGBTQAI+. Quindi un conto è dire queste cose in Italia dove, purtroppo, ancora oggi non mi stupisco che possano ricevere consenso. Ma andare a urlarle in Spagna è proprio insensato…
Eppure, la folla applaudiva…
Guarda, ho fatto anche io la vocalist in discoteca prima di entrare in politica. Posso assicurare che per avere ovazioni basta gridare qualcosa nel tono giusto. E Meloni è molto brava in questo. È tutta una questione di retorica, non di contenuto. Se avesse urlato: “Ricordate di buttare il sale nella pasta!” avrebbero tutti applaudito allo stesso modo.
Quindi Meloni sarebbe un’ottima vocalist. Che però rischia di diventare Premier… Come la vede?
Per quanto sarebbe bello avere una prima Presidente del Consiglio donna, se dovesse essere lei sarebbe un disastro per la tutela dei diritti LGBTQAI+. Non conta il sesso di una persona, ma i valori che porta avanti. Certo, lei comunque sarebbe sempre meglio lei di Salvini.
Il minore dei mali, insomma?
In un certo senso, sì. Meloni rappresenta tutto l’opposto rispetto al mio pensiero politico, ma risulta comunque molto competente, se non altro. Basti contare tutte le gaffes e le figure di merda di Salvini nel corso del tempo. Lei non le fa. O almeno non così plateali. È un fatto.
E se la figlia di Giorgia Meloni un giorno dovesse dirle: “Mamma, sono lesbica”? Sarebbe colpa dell’ideologia gender?
Uh, c’è già stato un piccolo fraintendimento tra di noi proprio su questo tema.
Mi dica di più…
Quando Meloni annunciò la sua gravidanza alla Manifestazione del Popolo dela Famiglia, cominciarono purtroppo una serie di sfottò anche molto pesanti contro di lei e la figlia che portava in grembo. Io, all’epoca, pensando di sdrammatizzare, twittai: “Auguri e figli trans!”. Era una battuta ma lei la prese molto male: fece il giro di tutte le televisioni, dicendo che io le auguravo di avere una figlia trans. Come se fosse una specie di iattura.
Vi siete mai chiarite?
Sì, dal parrucchiere.
Dal parrucchiere?
Eh già, andavamo dallo stesso parrucchiere e proprio in quella sede ci siamo chiarite riguardo al mio tweet. Meloni ha capito perfettamente come il mio non volesse essere un commento offensivo, ma soltanto una battuta per stemperare il clima pesante riguardo alla sua gravidanza. E così abbiamo fatto una specie di “Patto dello shampoo”.
Bellissimo. Intanto, già che siamo in tema, l’ho vista in tv con i capelli biondo Meloni. Non è che, di shampoo in shampoo, finirà per schierarsi con Fratelli d’Italia?
Ma manco per scherzo! Non esiste nulla di più lontano dal mio pensiero umano e politico. Il mio biondo non è un biondo “Meloni”, è decisamente un biondo Carrà!