Sapete che - a dire la verità - non mi viene voglia di unirmi alla massa di iene indignate che godono del crollo, o quantomeno della figuraccia, di Chiara Ferragni? Prima di tutto perché non è un comportamento da gentiluomo infierire su una donna che mi sembra sinceramente dispiaciuta: ha chiesto scusa e si è offerta di riparare generosamente al problema. La reazione urlante del popolino forcaiolo dei social e anche questa proposta di revocare l’Ambrogino d’Oro mi hanno veramente colpito: non pensavo che la gente fosse così cattiva e frustrata.
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Tra l’altro - opinione personalissima - non posso pensare che una persona come Chiara Ferragni abbia volutamente lucrato sui bambini dell’ospedale Regina Margherita, ma più probabilmente si è trattato di una serie di (grossi) errori e incomprensioni formalizzati su contratti affidati ai suoi collaboratori (e a Balocco che, a quanto capisco, ha la responsabilità maggiore) che questa volta hanno combinato un casino. Certo, questo scivolone dovrebbe indurre i Ferragnez a cambiare un po’ l’approccio di comunicazione e a riconoscere che a tante persone stanno sui maroni.
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