L’epurazione interna è cominciata. Non solo Giorgia Meloni, con quel colpo d’anca che è stato il discorso turboatlantista pro invio delle armi a Kiev ha fatto volare Matteo Salvini fuori dalla finestra, ma al contempo sta minando l’immagine di Silvio Berlusconi su quel terreno che sembrava di sua esclusiva pertinenza: la battuta. Che il premier avesse talento lo si era capito già dal “se sei nomade devi nomadare”, ma tutti pensavano a un think tank autoriale a capo del quale poteva anche esserci Federico Palmaroli, in arte “#lepiubellefrasidiosho”. E invece la prontezza della battuta “live action” sta facendo sorgere il sospetto che sia Giorgia Meloni a scrivere le frasi di Osho (il romanesco è quello).
Non parliamo soltanto di “nun so’ stata io a prosciugare l’Adige. Mica so’ Mosé” detto ad Angelo Bonelli che aveva portato in aula le pietre dell’Adige (e poi è stato costretto a rimetterle a posto – questa è comicità sì, ma involontaria), o dello strepitoso: “Nun sapevo che Chiara Ferrragni fosse metalmeccanica”, quando alla Cgil hanno avuto l’ideona di contestarla ispirandosi alla Ferragni con lo scialle e la scritta “Pensati Sgradita”; il talento da stand up comedian e autogaffeur (che è una tecnica sopraffina) risale quantomeno a: “Ma che ora Macron ce vole misura’ er diametro de’e nostre zucchine de mare”? Che, nonostante i meme, esistono, sono i “cetrioli di mare”, fanno parte della stessa famiglia delle zucchine, le cucurbitacee, e, dato che vengono pescate e mangiate in Asia e non in Italia, viene il sospetto che la battuta fosse proprio su Macron che misura i diametri (quindi battuta, con testo e sottotesto, legata ad alcuni rumor). Disse anche “se servono gli immigrati per lavorare prendiamoli dal Venezuela”, battuta fortina, ma nello stand-up il black humor la fa da padrona (vedere Ricky Gervais), o quando disse, a proposito dello Ius soli: “E’ un atto di sostituzione etnica” (era una battuta, vero?, non fatemi venire i dubbi), o quando disse: “No ai matrimoni gay, sarebbe una enorme spesa per lo Stato” anche se non era previsto che lo Stato dovesse pagare i ricevimenti sfarzosi.
Fu un po’ inquietante quando disse che lei e Crosetto erano “Masha e Orso” (che è pure un cartone animato russo) o quando affermò di essere “cintura nera di alberi di Natale” per poi dichiarare che sarebbe passato al “presepismo”. Sempre a Macron: “Tienete Saviano e ridacce ‘a Gioconda” non era male, anche perché poi tutti ci siamo immaginati Saviano vestito da Gioconda effetto “Elio a Lol”. O anche “vogliamo crescere giovani sani e determinati” fu una battuta fulminante (fu una battuta? Vi prego ditemi che fu una battuta). In ogni caso, la migliore battuta di sempre, la disse quando annunciò che si era raggiunto un accordo con il governo e decretò la nascita del ministero alla “sovranità alimentare”, che, letteralmente, significa o che tu scegli cosa vuoi mangiare (ma non era già così?) o che il cibo si autodetermina da solo e decide egli stesso cosa puoi mangiare e cosa no: tipo a Pasqua il capretto sì, ma solo se ti si suicida davanti. Fonte: (Le battute di Giorgia Meloni sono raccolte sul sito online de L’Espresso).