Una strage sfiorata… Nella notte tra mercoledì e giovedì, tre ragazzi hanno teso un cavo d’acciaio in viale Toscana, a Milano, fissandolo da un’estremità all’altra della strada ad un’altezza di circa un metro e quaranta. La questione da alcuni è stata apostrofata come una semplice “bravata”, ma in realtà in quella notte avremmo potuto assistere da una vera e propria tragedia. Con un video pubblicato sul profilo Instagram di Milanobelladadio, Simone Zignoli mostra concretamente cosa sarebbe potuto succedere a causa di quel filo metallico, sottolineando la gravità della situazione. Secondo Zignoli, infatti, il cavo avrebbe avuto un “effetto mortale”, e le immagini parlano chiaro: “il cavo d’acciaio scorrerebbe sul mio petto, e andrebbe a tranciarmi la testa”. Per l’occasione, il motociclista ha acquistato un filo simile a quello utilizzato dai tre ragazzi che hanno compiuto questa “bravata”, e lo ha posizionato all’esatta altezza rinvenuta sulla carreggiata della via milanese. Infine, in sella al proprio scooter, Zignoli ha mostrato quale effetto avrebbe avuto l’impatto del cavo con un motociclista: “un effetto ghigliottina”.
“Ci tenevo a mostrarvi concretamente quello che sarebbe potuto accadere”, ha detto lo stesso Zignoli alla fine del video, e poi ha aggiunto: “Alcuni hanno definito questa cosa una bravata dovuta alla noia. Boh, io la noia in tutto questo non ce la vedo”. La critica del motociclista si fa più ampia: “Ultimamente - ha detto Simone Zignoli - si spara per strada per noia, si vandalizza per noia, si ruba per noia, bande di ragazzi che picchiano altri ragazzi o anziani o donne per strada per noia e tanto altro”. E poi conclude: “Ho capito che a volte la noia uccide, ma a questo giro poteva uccidere veramente”. Comunque sia, i tre ragazzi presunti colpevoli sono stati tutti individuati. Alex Baiocco, 24 anni, il primo a essere stato rintracciato dalle forze dell'ordine, ora in carcere. Michele Di Rosa, 18 anni, aveva deciso di autodenunciarsi, ed è stato posto in stato di fermo. E infine il minorenne del trio, un diciasettenne che era fuggito dopo i fatti, e che è stato ricercato per quattro giorni. Il giovane sarebbe ricoverato da venerdì pomeriggio nel reparto di psichiatria dell'ospedale Niguarda di Milano. Il minore a quanto pare avrebbe confessato al padre e alla madre quanto fatto insieme a Baiocco e Di Rosa, e sarebbero stati proprio i genitori a chiamare i carabinieri per la denuncia. Ma i capi di accusa parrebberro essere molto meno pesanti di quelli ipotizzati inizialmente. Come andrà a finire?