Quello di Matteo Viviani e Simone Zignoli de Le Iene non è stato semplicemente un altro dei loro viaggi speciali. A spingerli sulle moto, destinazione Ucraina, una raccolta fondi per gli orfani di guerra ucraini, tra Leopoli e Ivano-Frankivs’k, dove oltre duemila bambini sono rimasti senza famiglia, e con altre mille complicazioni a segnarli. Ad accompagnarli nella spedizione il fotografo Massimo Di Trapani e il Don - motociclista Michele Zanon, parroco friulano, classe 1971, che allo scoppio della guerra ha lasciato la sua casa ad una famiglia di profughi ucraini. Un capitolo che hanno documentato passo dopo passo sui social, così come il loro rientro, a distanza di otto giorni.
“Siamo tornati in Italia. Quello che abbiamo fatto lo avete seguito un po' tutti tramite le nostre story e post. Anche se non avete visto che in alcuni momenti i nostri occhi diventavano lucidi, e ognuno di noi sentiva il bisogno di ripararsi dagli altri - racconta Viviani nel video - Il motivo è molto evidente. Nessuno si aspettava un parco giochi, ma a determinate cose non sei mai preparato. E parlo soprattutto per me e Simone, speriamo che parte di questa auto consapevolezza, attraverso le nostre pubblicazioni, possa essere arrivata anche a voi”.
Gli fa eco Zignoli: “Il viaggio è passato in secondo piano. Vivere questa situazione in prima persona ha provato le nostre menti e i nostri corpi. Trovarsi nei posti in cui vivono ragazzini, bambini, adolescenti orfani, in strutture che odorano di muffa, cunicoli sotterranei e rifugi antiaerei... Anche io sono stato male vivendo per pochi attimi tutto questo. Ho avuto un attacco di panico - rivela - Un'esperienza devastante che ci riporta a casa con la consapevolezza della missione che dobbiamo intraprendere”. Conclude la breve clip la guida, don Michele: “È importante lasciarsi guidare da chi non ha voce. Nel nostro piccolo è quello che abbiamo fatto: dare voce a chi non ne ha. Era importante, grazie a voi, far conoscere questa realtà. Ora sta a noi mettere un pezzetto vicino all'altro per ricostruire il futuro”.
Un contributo, seppur minimo, come il link per le donazioni sempre attivo. Il viaggio è finito, ma non è finita la speranza.