Ormai è risaputo che Jeremy Clarkson, iconico giornalista e conduttore televisivo britannico (ex Top Gear) non ha certo un temperamento tanto docile e amichevole. E no, Jezza, come viene chiamato dai suoi fan più appassionati, non fa nessuna eccezione, nemmeno per i suoi vicini. Dopo aver lasciato definitivamente le trasmissioni tv sulle quattro ruote, decisione che diventerà effettiva dopo l’ultima puntata di The Grand Tour, una serie di Amazon Prime Video, il buon vecchio Clarkson si dedicherà completamente alla sua Diddly Squat Farm, la fattoria protagonista di un fortunatissimo show (sempre sulla piattaforma streaming di Jezz Bezos) e al suo nuovo pub. Ma, soprattutto, continuerà a dichiarare guerra a ogni singolo abitante delle Cotswolds, area in cui sono presenti le sue attività, minacciandoli addirittura di liberargli contro uno sciame d’api. Una minaccia che ormai sembra tutt’altro che velata…
Dopo aver litigato, e anche pesantemente, con la comunità e con il consiglio comunale che gli hanno imposto di chiudere il piccolo ristorante che Clarkson aveva realizzato per vendere i prodotti realizzati nella fattoria, adesso il giornalista ha deciso di attaccare i curiosi che di tanto in tanto passeggiano intorno alla Diddly Squat, cercando di sbirciare in quei luoghi diventati così famosi con il successo della serie Amazon. Insomma, gli sbircioni sono stati avvisati; anzi, quanto deciso dallo stesso Jezza sembra molto più che un avvertimento. Il giornalista, infatti, secondo quanto riportato dal Daily Mail, avrebbe posizionato ben undici alveari dietro una siepe alta un metro e mezzo proprio all’inizio di un sentiero pedonale che porta direttamente nella sua proprietà. Api “sguinzagliate” contro chi non rispetta la privacy del presentatore e della sua compagna Lisa Hogan, ma a quanto pare la comunità non è affatto contenta. In molti, infatti, hanno lamentato punture dell’insetto giallo nero, ma Jeremy non ha alcuna intenzione di fare un passio indietro. Clarkson contro i vicini, o meglio Clarkson contro tutti; siamo alle solite?