Quattordicesima puntata della rubrica curata da Roberto Alessi, giornalista e direttore del settimanale Novella 2000, che analizza per MOW le notizie e le indiscrezioni UP and DOWN che più stanno facendo discutere o che, con ogni probabilità, affolleranno siti e giornali di gossip nei prossimi giorni. Stavolta il pezzo forte sono il commento sull'esibizione dei Maneskin al Coachella "un po' Moana Pozzi, un po' Romina Power", la fortunatissima (e altrettanto invidiata) giornalista Lorena Bianchetti sempre più sulla cresta dell'onda, la farina magica di Orietta Berti e il sentito omaggio a Cathrine Spaak, la grande diva ("che non ha mai chiesto di esserlo") che si è purtroppo spenta nei giorni scorsi. Finisce qui? Assolutamente no, ancora rumors e opinioni in punta di fioretto su Stash dei Kolors, Delia Duran, Massimiliano Allegri e tanto altro ancora...
UP
I Maneskin a Coachella ispirati a Romina e un po’ pure da Moana
Non so chi ha vestito i Maneskin al Festival californiano di Coachella, ma non si potevano guardare, mi ricordavano un po’ Moana Pozzi quando trent’anni fa giocava a fare la sadomaso, un po’ Romina quando cantava il Ballo del Qua Qua. In compenso sono stati bravissimi, Damiano David in testa. In più, è l’orgoglio tricolore che parla, sono stati i primi italiani a esibirsi sul palco e noi, me compreso, siamo provincialissimi: puoi vincere Sanremo e l’Eurovision, ma non c’è come l’America per sentirci veramente Vip.
DOWN
Shash Dei The Kolors: come rovinarsi i capelli in un black out
La compagna di Stash dei The Kolors, Giulia Belmonte, dalla quale due anni fa ha avuto Grace, è incinta. Al momento la coppia non sa se sia un maschietto o una femminuccia anche se l’ex allievo di Amici spera di appendere alla porta un altro fiocco rosa. Intanto ad Amici s’è presentato con un nuovo look: capelli grigi nella parte superiore. «Dovevo farmi bianco, ma c’è stato un black out dal mio parrucchiere, sono rimasto con la tinta più del dovuto ed ecco il risultato». O bianco o grigio il risultato è comunque orrendo.
UP
Orietta Berti con la farina sa fare vere magie, col vino meno
Orietta Berti è meravigliosa: riesce a fare qualsiasi cosa e nessuno che dica anche solo beh. A Pasqua ha postato se stessa con dei pacchi di farina e ha scritto: «Con chi passerete la Pasqua? Io vorrei passarla con qualcuno che riesca a trasformare l’acqua in vino! Perché per i dolci e i salati di Pasqua ci ha pensato @lefarinemagiche !». Non so che cosa sono Le Farine, sarà una marca, e pure buona. Se l’avesse fatto Patty Pravo l’avrebbero fatta nera, ma a lei tutto è concesso. Ultima nota: Orietta è in pratica astemia, per cui avrebbe preferito l’acqua.
DOWN
Flavio Briatore: la verità ti fa male lo so... soprattutto ai 5 stelle
«I ragazzi non hanno testa: ambiscono a non lavorare, a prendere il reddito di cittadinanza. Ai miei tempi l’ambizione era diventare impiegato: adesso è prendere il sussidio». E ancora: «Stanno in chat fino alle 3 del mattino, ma non sono disponibili a lavorare». La lamentela di Flavio Briatore è la stessa di tutti gli imprenditori italiani, ma i 5 stelle, sono saltati sulla sedia: «Il reddito di cittadinanza ha abolito la povertà in Italia!» e fan loro eco i giornalisti del Fatto quotidiano. Mi sento più sicuro: mi sembrava di vedere tanti poveri in giro, invece...
UP
Shade: per il figlio di una pornostar anche i rapper hanno un cuore
Juan, Ginevra e il rapper Vito Shade, che conoscevano Carol Maltesi, hanno lanciato una raccolta per il figlio di sei anni. «Siete tutti a conoscenza di quello che è successo», scrivono nella descrizione della campagna sulla piattaforma GoFundMe. «Carol è stata uccisa e fatta a pezzi dal vicino ed era madre di un bambino che ora vive con il padre. Quando i riflettori dei media si spengono le vittime collaterali rimangono al buio», continuano i tre che invieranno il denaro donato al figlio della pornostar Carol: «Per il suo futuro!».
DOWN
Delia Duran: piu’ ne parlano male più mi sta simpatica
Più me ne parlano male, più mi è simpatica. Su Delia Duran è in atto una vera campagna via web, WhatsApp, una serie di pettegolezzi pesanti e, casualmente, li raccontano a me, nella speranza di avere cassa di risonanza. Hanno sbagliato indirizzo: Delia è una brava ragazza, non molto fortunata con il primo marito, forse, lo spero, fortunata con il futuro secondo marito Alex Belli. Non è certo negativa, anzi. Non si capisce come mai certa gente se la prenda con una donna, sola, meglio straniera. Una domanda: come mai non firmate i vostri messaggi? Paura?
UP
Blanco piace al Papa ma un vescovo lo trova volgare
Blanco piace pure al Papa. E il Papa piace a Blanco. Il vincitore con Mahmoud di Sanremo è stato chiamato al concerto di Pasquetta a San Pietro. «Perché Blanco dà voce alle inquietudini e agli stati d’animo dei ragazzi», ha spiegato il sacerdote Don Falabretti in Vaticano. Di altro avviso il vescovo di Ventimiglia Suetta: «Ho visto anche una foto di lui praticamente in mutande... il mondo è precipitato nella volgarità». La pensava così anche il Concilio di Trento quando mise le braghe ai nudi del Giudizio Universale di Michelangelo. Era nella metà del ‘500. Che nostalgia, vero?
DOWN
Vittorio Cecchi Gori: sarà un brav’uomo ma se vuole sa “menare”
Vittorio Cecchi Gori viene descritto come uomo che ha fatto tanto per gli altri e gli altri lo hanno fregato. Verissimo. Un ingenuo, ma l’ingenuo sa anche come colpire. Ecco cosa ha detto al Corriere Fiorentino: «Ad Aurelio De Laurentiis piaceva fare quello che facevo io. Quando io presi la Fiorentina si incaponì di prendere... il Napoli quando io persi la Fiorentina, così non ci siamo mai incrociati. Ma devo dire la verità: Aurelio è più bravo come presidente che come produttore». In un colpo: Aurelio lo ha imitato e come produttore...
UP
Lorena Bianchetti: nessun giornalista ha avuto tanto come lei
La più invidiata del momento tra le intervistatrici tv? Sicuramente Lorena Bianchetti. Come Fabio Fazio ha intervistato il Papa, ma mentre Fazio ha avuto un’intervista con un collegamento da Milano al Vaticano, la Bianchetti è stata ospitata in un vis à vis con Bergoglio, non solo, ma quando Lorena ha chiesto al Papa come dobbiamo vivere la morte di Cristo oggi, il silenzio del Papa è stato assordante, una grande emozione. Lorena l’ha abbracciato e lui l’ha abbracciata. Nessun giornalista ha avuto tanto nella vita. Brava lei, fantastico lui.
DOWN
Massimiliano Allegri: I pensieri affettuosi per lui stroncano
«Non dico niente, non commento. Lapo è uno dei primi tifosi della Juve, in maniera affettuosa ha espresso il suo pensiero. Per quanto riguarda le critiche, siamo in un momento decisivo della stagione quindi dobbiamo pensare solo a fare, i bilanci van fatti a fine stagione». Lapo aveva scritto: «Stiamo poco allegri!!! Allegri...». Che affettuoso, vero? Tra i tifosi dei Gobbi c’è chi sogna Lapo presidente, Alex Del Piero ambasciatore mondiale, Antonio Conte al posto di Allegri. Quando si dice essere affettuosi.
UP
Catherine Spaak: la diva che non aveva mai chiesto di esserlo
Era così timida che non ha voluto un funerale privatissimo e non si sa dove finiranno le sue ceneri. «Gli ultimi mesi sono stati un calvario»,
mi dice Agnes, la sorella, «le sono stata vicina, come lo è stato suo marito, si erano separati, ma lui l’ha accudita fino all’ultimo». L’amore, anche se sembra finito, è pure questo: qualcosa che va al di là della passione e ci accarezza l’anima
In questi giorni stanno dicendo cose non tutte vere, alcune raccontate da lei, ma la verità era molto meno drammatica, dal collegio, al rapporto con i nostri genitori. In ogni caso vorrei sottolineare che mia sorella Catherine era una persona di grande spessore, anche con dualismo non sempre facile, abbiamo avuto anche noi le nostre, ma ci siamo molto amate».
Così mi dice al telefono Agnes Spaak, sorella di Catherine, scomparsa proprio giorno di Pasqua, a 77 anni. «Aveva avuto un’emorragia cerebrale un paio d’anni fa, poi si era ripresa, ma poi ne sono seguite altre, l’ultima il 25 luglio e da allora non si è più ripresa», mi spiega Agnes, con la quale ho lavorato per dieci anni alla Rusconi editore, lei ottima fotografa di moda, io alla cronaca. Poi io e Agnes ci siamo persi, e andando in Rai avevo conosciuto Catherine in diverse trasmissioni come La vita in diretta e siamo diventati amici. Quando mi hanno affidato Visto, circa dieci anni fa, ora allegato a Novella 2000, le avevo offerto una rubrica che ebbe un forte successo, salvo poi interrompersi per motivi indipendenti da noi, ma si era creata una frattura e me ne sono dispiaciuto, ma fu una scelta solo sua forse dettata da un’ossessione quasi maniacale della correttezza che a volte fa a pugni con la pratica.
Sì, era dura, apparentemente algida, ma lo era soprattutto con se stessa, forse perché non aveva avuto una vita facile, o meglio semplice. A nove anni i suoi (secondo me, dopo averne parlato con lei molto, per rendersi la vita più facile e libera, perché allora usava così) l’avevano messa in collegio con Agnes e per molto tempo per lei quel collegio era come una punizione ingiusta, non per Agnes, di un carattere più solare, leggero, accomodante. Poi erano arrivate a Roma, e a 15 anni Catherine, che era figlia di uno sceneggiatore e di un’ex attrice, aveva fatto il primo film con il regista Lattuada e nacque il suo personaggio di ragazza libera, d’Oltralpe, minigonna e scarpe basse, niente trucco e sciampo fatto in casa. Trasmetteva la voglia di vivere e di libertà dei giovani anni Sessanta, come tante, ma insieme lei ci metteva anche uno spessore culturale che scaturiva da una famiglia importantissima.
«La mia nonna paterna è stata la prima donna senatore in Belgio e suo figlio Paul Henry, mio zio, divenne primo ministro molte volte», mi diceva, mentre sua zia era Suzanne Spaak è stata una partigiana, riconosciuta giusta tra le nazioni per l’impegno da lei dimostrato nel salvare centinaia di giovani ebrei durante l’Olocausto e uccisa per questo dai nazisti, assassinata pochi giorni prima della liberazione di Parigi. Fu Heinz Pannwitz, soprannominato il Boia di Praga, che la uccise in cella.
Una famiglia mito come la sua la si intravvedeva nelle sue fattezze, nel suo modo delicato, che traspariva nonostante una timidezza molto forte. Non reggeva nemmeno i complimenti, a volte un po’ goliardici degli uomini, compresi certi colleghi famosi che poi le chiesero scusa per averla offesa.
In quegli anni conobbe l’attore Fabrizio Capucci, rimase incinta, si sposò e, sbagliando, andò a vivere a casa della famiglia di lui. Un errore. «Ero ospite a casa Capucci, con i miei cognati Marcella e Roberto, già affermato stilista. Ma non mi sono mai sentita a mio agio e me ne andai con la bambina».
La denunciarono, venne quindi arrestata. «Così mi riportarono a Roma con mia figlia, per tutto il viaggio in braccio a un carabiniere». E da allora il rapporto con la figlia Sabrina fu difficilissimo e doloroso. Spero ora che la figlia abbia capito sua madre, che non era quella mamma cattiva e che non l’aveva abbandonata».
Poi incontro sul set Tv di La vedova allegra Johnny Dorelli, secondo marito, e arrivò Gabriele, che ora sta con una collega di Catherine, Antonia Liskova. Lei era molto orgogliosa del figlio, credo produttore e regista di talento.
Talento, questa la parola chiave con tutte le persone con cui lei ha lavorato da Vittorio Gassman, immenso e generoso con lei, a Marcello Mastroianni («Con lui mi sono trovata molto bene, un uomo dolce, comprensivo, gentile», ricordava) a Gino Paoli, che aveva scritto per lei le sue prime canzoni (con la direzione di Ennio Moricone) e pare che lui si fosse un po’ innamorato.
Poi era arrivato un terzo marito, che l’aveva fatta molto soffrire, mi diceva, un architetto, di cui non parlava volentieri. Un giorno mi raccontò che si era innamorata di nuovo: «Lui era un comandante di navi e con un nome particolare: Vladimiro». Qualche tempo dopo si era arresa e si era risposata: «In Sicilia, niente foto, niente di niente, nemmeno gli invitati, solo i testimoni». Assurdo per me, ma vero.
Vladimiro aveva 18 anni di meno e lei lo seppe quando stavano insieme, «Ma è talmente riservato che mai finirà sui giornali». Non so come mai, ma quando nel 2020 lei ha avuto la prima emorragia si separarono, credo per una scelta di lei. Ma lui le è sempre stato vicino: «Fino all’ultimo», mi conferma sua sorella Agnes, «È stato generoso, delicato e affettuoso fino alla fine».
Si è spenta poco alla volta ormai era entrata in coma. Agnes le è stata vicina sempre. «Se ne è andata ma ha fatto in tempo a dire le sue ultime volontà», mi dice Agnes, «dal funerale in forma più che privata, alla cremazione». Ancora una volta la timidezza della donna aveva avuto il sopravvento sulla diva che non aveva mai chiesto di essere.