Povero Marco Bellavia. L'ex volto di Bim Bum Bam ha lasciato la casa del Grande Fratello Vip a causa del "bullismo" subito dai suoi coinquilini morti di fama (a farne le spese, tramite squalifica, Ginevra Lamborghini e Giovanni Ciacci). L'accaduto ha garantito faraonici ascolti alla diretta di lunedì sera e, non ne dubitiamo, potrà ancora regalare qualche punto percentuale allo share del papà di tutti i reality nel prossimo futuro. Mentre chiunque, tra celeberities deoantri e testate, si spertica in messaggi solidali per l'uomo, dipingendolo come un novello San Sebastiano martire, noi di MOW ci siamo fatti una domanda: chi è Marco Bellavia? Già all'interno della casa più spiata d'Italia, si definiva "mental coach". Sarà. Però è bastato un giro sui suoi canali social per farci venire un forte mal di testa. E non poche perplessità...
Partiamo da qui. Il logo di "Marco Bellavia - Mental Coach 4.0" è il primo post che l'uomo, ancora troppo "sconvolto" per presentarsi in studio da Alfonso Signorini, ha pubblicato su Instagram dopo essere tornato a casa. Anzi, all'indomani della diretta di lunedì sera in cui il "caso Bellavia" ha tenuto banco per ore nella prima serata di Canale 5. Nelle storie in evidenza, ecco i link a quello che vorrebbe essere il profilo professionale del nostro: un anno di attività, poco più di mille follower. Non esattamente un business florido. Pazienza. Se ill feed è tendenzialmente innocuo: frasi motivazionali prese in prestito da personalità celebri, la sua faccia, frasi motivazionali prese in prestito da personalità celebri, al sua faccia e così via, è il sito marcobellavia.it a richiedere forse una maggiore attenzione.
"Ti aiuto a sconfiggere ansie e paure" è la promessa che campeggia in home. Andando a leggere le poche righe di presentazione, ci imbattiamo in alcune curiose definizioni con cui l'ex volto di Bim Bum Bam si propone oggi al proprio pubblico (parlando di sè in rigorosa terza persona). Citiamo alla lettera:
"Marco Bellavia potrebbe essere definito anche più genericamente LIFECOACH anche se ama usare termini diversi e nuovi quali: MentalCoach 4.0, MentalBike, MentalTennis, MentalGolf, MentalPapà, MentalSci, MentalSmoke, MentalCoach 4.0, MentalBike, MentalTennis, MentalGolf, MentalPapà, MentalSci, MentalSmoke".
Mental incuriositi, andiamo a fare click sulla sezione "Pre-Corsi Online".
Qui scopriamo come Marco Bellavia possa tutto: i suoi corsi online - costo non disponibile, ma si può compilare form di richiesta informazioni, siamo in attesa - garantirebbero l'acquisizione di una mentalità vincente per poter trionfare in vari ambiti della vita: superare ansie e paure, diventare campioni di ciclismo, sci, golf e quant'altro oppure "una mamma perfetta", smettere di fumare. Prodigioso. Tutto questo, grazie al metodo 4.0 di suo conio, dieci semplici punti da applicare alle nostre esistenze per "accogliere miracoli" e "collegarsi con l'universo". Davvero molto semplice. E che lo sia, semplice, lo dice anche il titolo del libro che Bellavia avrebbe scritto. Titolo: "Le mie ruote: il bigino per vivere bene e diventare ricchi". Pubblicazione: al momento, no.
Un po' confusi ma sempre più mental incuriositi, ci avventuriamo sul canale Youtube di Marco Bellavia. Lì troviamo: una serie di dirette dei tempi della pandemia in cui aveva ridato vita, da solo, a una sorta di Bim Bum Bam "liberamente ispirato" fino a quando, nove mesi fa, la svolta: i suoi primi video da "mental coach 4.0". Views: 200-300 cad. Commenti: "Da ragazzina eri il mio idolo!". Entriamo ora però nello specifico di quanto Bellavia dice, esercitando quella che sostiene essere la sua professione a tutti gli effetti, per quanto "Mia madre prega ancora ogni giorno tutti i santi, sperando che io riesca a ritrovare un lavoro vero".
La diretta dal titolo "Esistono alternative per risolvere ansie e paure?" è piuttosto interessante: qui l'ex conduttore dice di essere stato in terapia, sia psicologica che psichiatrica, diverse volte nel corso della sua vita: le prime, già da ragazzino. "Poi mi è successa una cosa molto bella, proprio incredibile - immaginiamo Bim Bum Bam, ndr - e sono andato avanti da solo". Fino a quando non gli è stato più possibile ed è tornato a farsi vedere. Cosa ha ricavato da queste esperienze? Che si può anche fare senza.
In particolare, la diretta comincia con un flame, dai toni pacati, contro una psicologa che, su una pagina Fb relativa a "Depressione e attacchi di panico" si era permessa di fargli notare pubblicamente come non fosse possibile, per lui, "aiutare le persone" senza aver conseguito una Laurea in materia. Altrimenti, è "abuso di professione", scriveva lei. Bellavia replica:
"Mi sento aggredito: questa psicologa mi giudica, mi dà del delinquente. Mi piacerebbe far capire alla gente che esistono alternative alla terapia, per quanto riguarda piccoli problemi. Perché l'ansia è un problema abbastanza lieve, diciamolo. Questi propinano medicine anche per delle robe per cui non c'è assolutamente bisogno dello psicologo. Considerano quello del life coach come un lavoro da fuorilegge, ma è chiaro che nessun life coach andrebbe a mettere il becco quando ci sono patologie gravi. Ma per le piccole cose non c'è bisogno di andare chissà da quale specialista. Quante persone mi dicono: 'Ho parlato con Marco e ho risolto questo, quest'altro, quell'ansia di andare al lavoro e così via...'. Per questo dico che le alternative alla psicologia ci devono assolutamente essere".
Poi, verso la fine del video, chiosa dicendo che le sue consulenze sono online. A ben guardare, "si risparmia pure sulla benzina. Che costa, lo sappiamo".
Il discorso, per quanto il tono di voce sia pacatissimo, resta piuttosto grave. Perché lascia come sottointeso che psicologi (e psichiatri) abbiano la tendenza di seguire gente che non avrebbe bisogno del loro sostegno, magari "propinando pure farmaci". Nella realtà dei fatti, quando una persona si presenta da uno specialista con il dubbio di avere un problema, si fa un'oretta di chiacchierata e alla fine il medico, se non riscontra nulla di preoccupante, non gli chiede certo di tornare. Questo perché esiste una deontologia professionale in merito. Inoltre, come potrebbe un life coach "presso se stesso", senza aver studiato nulla, capire se chi ha di fronte soffra di "un problema lieve" o mostri i segni "di una patologia grave"? Dall'alto di cosa può stabilirlo? È in un'intervista, sempre su Youtube, che Bellavia chiarisce perfettamente il proprio punto su psicologi e professionisti della salute mentale. Sentiamo un po':
"Se avete intrapreso una strada per sconfiggere queste vostre angosce, ansie, paure e non ha funzionato, io mi voglio rivolgere a voi: cambiatela, non andate avanti! Non dico di venire da me (ride, ndr), però, cavolo, ho sentito di persone in cura da 15 anni e ancora non gli è andata via l'ansia. Si vede che sono 15 anni che non ti hanno voluto insegnare a fartela andare via o, comunque sia, fai comodo così. Perché, in ogni caso, le persone 'stressate' fanno comodo al sistema e alla società".
Da questa chiacchierata, emerge anche come mai Bellavia si senta in grado di aiutare le persone a smettere di fumare ("io ho smesso, quindi posso dire come si fa"). Seguendo lo stesso "ragionamento", può renderti campione nello sci "perché scio molto bene" e via dicendo. Fino alla definizione di "mental papà":
"Mi definisco 'mental papà' perché faccio il papà: ho un bambino di 15 anni, quindi posso dare molti consigli costruttivi anche ai genitori. Io riesco a percepire molte cose e sono un bravissimo padre. Per esempio, vedo tanti genitori che pensano di portare il figlio dallo psicologo invece dovrebbero andarci loro. Da uno psicologo o da un mental coach come me: io potrei parlare per cinque ore con un genitore e risolvere le questioni del figlio senza neanche vedere il ragazzo. A meno che il ragazzo non abbia problemi molto grandi, ma a quel punto non è che neanche lo psicologo o lo psichiatra possanno farci molto, ecco".
Ah. Il senso qui sarebbe, tra le righe: se il mental coach può aiutare per problemi lievi, lo psicologo si rivela, invece, intuile per quelli ma anche davanti a situazioni gravi perché "non è che possa farci molto. Bene.
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Molto meno rassegnata, la sua visione riguardo alla partecipazione a un reality. A domanda diretta, l'intervista risale al 2021, risponde giulivo:
"I reality mi hanno sempre divertito molto, li guardo e li osservo. Sono stato in lista per partecipare alla prima Isola dei Famosi: la Rai mi aveva chiamato e tenuto come riserva insieme a Walter Nudo. Quell'anno, poi, fu proprio lui a vincere. E partiva da riserva come me, pensa! Solo che a me alla fine non m'hanno più chiamato in gioco. Per il resto, non mi hanno mai cercato e ti dirò che mi sono anche proposto. Si vede che non interesso. Ma non importa, magari anche per il prossimo Grande Fratello andremo a chiedere... Adesso mi sentirei maturo per farlo, anche grazie a questo mio nuovo lavoro da mental coach".
Per quanto l'idea di proporsi al Grande Fratello Vip fosse piuttosto determinata in lui, in un'altra intervista Youtube realizzata da Lisa Della Noce, eccolo tirare una stoccata verso l'opinionista del reality, Sonia Bruganelli (min 32.13):
"Se non stai attento a quello che posti sui social, ti attiri negatività. Per esempio la moglie di Paolo Bonolis, Sonia, sbaglia tantissimo nei post che fa perché sono veramente molto violenti nei confronti di persone che hanno tanti problemi. Ogni tanto vengono fuori polemiche perché se ne esce col post che è un'auto-esaltazione di qualcosa. Ci sono persone che non hanno soldi, stanno a casa perché non lavorano e si trovano davanti lei che va sull'aereo privato. Poi la gente magari non lo sa che Sonia e Paolo, pur non avendo problemi economici, ne hanno di molto più grossi e quindi hanno bisogno di utilizzarlo. Però facendo un post di quel genere, ti metti contro venti-trenta persone che poi ti scrivono robe pazzesche. Allora io se fossi in lei, siccome sono molto sereno, smetterei di perdere tempo così e mi metterei a fare qualcosa di più produttivo".
Si potrebbe andare avanti ore con le dichiarazioni "avventate" che Marco Bellavia posta sui social da un annetto a questa parte. La chiudiamo qui. Ricordando, però, il bacino di utenti che, in prospettiva, sarà in grado di raggiungere grazie al caos di solidarietà scoppiato intorno a lui in virtù del Grande Fratello Vip. E c'è già chi, pur di potersi garantire le sue consulenze, si dice pronto "a pagare"... Buona visione.