“Esonero vergognoso”. Non solo lacrime per Sinisa Mihajlovic, che oggi va oltre, dopo aver lottato nella vita come nel campo. Luca Telese entra a gamba tesa e ricorda aspramente la sospensione del Bologna di inizio campionato, squadra che l'allenatore serbo ha salvato a una passo dalla serie B (2019). Una lunga storia d'amore finita voltandogli le spalle perché malato, almeno a parere del giornalista, che poi si aggiunge al coro d'omaggi per il grande calciatore e tecnico. Non solo, un uomo per bene, che ha restituito umanità al mondo del pallone.
Telese, ci lascia Mihajlovic e nel mentre accusa su Twitter il Bologna: lacrime di coccodrillo...
Non possiamo dimenticare l'esonero vergognoso. Ne parlavo con mio figlio di 16 anni, una cosa che pagheranno, visto che non ha prodotto nulla di buono. Cos'ha fatto il Bologna? Un punto e mezzo in più. Ma ha perso la dignità. Forse Mihajlovic avrebbe preferito una fine da combattente, sarebbe morto sul campo.
Se fosse una sospensione concordata per l'aggravarsi della malattia?
Non credo, esistono esempi di persone, come Steve Jobs, che non hanno mollato, e nonostante tutto. Sono certo che Mihajlovic avrebbe fatto lo stesso. L'esonero sanitario non ha precedenti nella storia, anzi forse uno, Manlio Scopigno (tecnico dello storico scudetto del Cagniari, 1970) ma fu il medico a decidere, non la squadra.
Sostiene persino l'irriconoscenza?
Sostengo il gesto infame, la coltellata alla schiena. Meglio che la dirigenza non fiati e non si faccia vedere, fa una miglior figura.
Come si spiega la decisione?
Penso sia stato vittima di quella foto di inizio anno, in cui davanti ai giocatori era seduto abbacchiato, nient'altro che conseguenza dei cicli di chemio.
Per il calcio quanto vale Sinisa?
Per chi ama il calcio e lo ama davvero, e senza etichette, è stato un personaggio straordinario. Non a caso tifo Cagliari e ho simpatia per la Roma, eppure non posso che averne una stima immensa.