Sarebbe un errore di calcolo. Questa è la prima giustificazione fornita dalle autorità per la spesa inutile e il lavoro sprecato che ha riguardato il settore ferroviario iberico. A giugno 2020 l’azienda spagnola Caf aveva concluso un contratto con il governo per la costruzione di 31 convogli per la rete ferroviaria spagnola (Renfe), in particolare per la zona montuosa tra Cantabria e Asturia. La commessa è di 258milioni di euro e ci si mette subito al lavoro. L’unico problema? Le dimensioni effettive dei treni e delle gallerie della Renfe. Dopo quasi un anno, a marzo del 2021, arriva la conferma. Sì, i treni sono troppo grandi e non passeranno mai nei tunnel ottocenteschi delle regioni di Santander e di Oviedo. Certo i 258milioni non andranno persi, ma la battuta di arresto alla modernizzazione dei mezzi rallenterà probabilmente di due anni il progetto e potrebbe comportare, per questo, un aumento delle spese. Come non si sia pensato alla cosa rimane un mistero, ma l’opposizione è in tumulto. Il presidente delle Asturie, Adrián Barbón Rodríguez (Psoe), si aspetta dei chiarimenti, mentre quello di Cantabria, Michel Ángel Revilla (Prc, Partito regionalista di Cantabria) non ha usato mezzi termini: «Mi aspettando che cadano delle teste. In quarant’anni non avevo mai visto un lavoro così sciatto». Nel frattempo la sottosegretaria ai trasporti, Isabel Pardo de Vera, all’epoca presidente dell’Amministrazione delle Infrastrutture Ferroviarie (Adif), si è dimessa, insieme al presidente di Renfe, Isaías Táboas Suárez.
Passiamo alla gemella italiana della Spagna, Napoli. Forse perché in sintonia, chissà, ma anche nel capoluogo della Campania gli addetti ai lavori hanno avuto problemi con le misure… A quanto pare il comune di Napoli avrebbe acquistato 10 treni nuovi di zecca per la linea 6 della metropolitana. Il problema? Calarli nella metropolitana. Infatti le carrozze sarebbero troppo lunghe e non sembra possibile far passare 40 metri di treno dal tetto. Il vecchio pozzo di lavorazione che avevano pensato di usare è troppo piccolo. Il problema sarebbe circa 15 metri di lunghezza in più rispetto ai precedenti modelli da 25. Intanto i tecnici hanno pensato di smontare carrozza per carrozza i treni e rimontarli sui binari, ma per ora questo piccolo incidente di percorso rimanderà l’adozione di questi nuovi acquisiti a due anni. Infatti, smontarli non è un’impresa così facile. Per farlo, bisognerà aspettare la realizzazione del deposito in via Campegna, l’unico in grado di poter accogliere dei treni tanto lunghi.
In Spagna c'è un altro elemento che rende il caso diverso da quello nostrano. I due responsabili dell'accaduto si sono dimessi. L'opposizione ha chiesto delle teste? Le teste hanno avuto. Strano, no? In Spagna due figure stabili in ruoli di potere, appartenenti all'attuale maggioranza, si sono fatti da parte. Certo, la notizia è trapelata a quasi un anno di distanza, non esattamente un sintomo di trasparenza. Ma lasciare il posto a qualcun altro una volta che l'errore è venuto a galla sembra davvero assurdo. A Napoli di teste che volano ancora non si è sentito parlare e non c'è neanche il sentore di qualcosa di simile. Nonostante lo sbaglio, tutti rimangono dove sono e la soluzione è stata rimandare la soluzione di due anni. ecco, finalmente qualcosa che ci suona familiare. Tutto proseguirà com'è sempre stato, con o senza senso della misura.