Con la ripartenza del grande carrozzone sanremese, tornano i brillanti e meravigliosamente inutili approfondimenti sui look delle star presenti al Festival. Prima ancora di iniziare è partito il toto scommesse sui brand che vestiranno Chiara Ferragni nazionale (che poi sarà davvero ancora incinta o lei e il consorte stanno tenendo sulle spine il Paese per nulla? Quanto sadismo sprecato). Personalmente, però, trovo ormai la moda donna quasi noiosa e comunque a parlare di tacchi a spillo, abiti da sirena e colori in palette per le partecipanti e le conduttrici c'è già un sacco di gente. Io, da vera ribelle quale sono, voglio soffermarmi su tre “teste di moro”. Letteralmente. Parlo di Massimo Ranieri, Gianni Morandi e Al Bano Carrisi, un triumvirato di mostri sacri della musica italiana accomunati da un amore unico e indiscutibile per la tinta per capelli nera, nota a tutti come "nero testa di moro". Una devozione assoluta e incrollabile per un colore che li rende più simili agli omini della lego con le teste intercambiabili piuttosto che a dei modelli maschili da seguire ed emulare (almeno per quanto riguarda lo stile). Sono convinta che starebbero benissimo con altri colori, più naturali, meno artefatti, come il castano freddo, tono che potrebbero usare tutti senza risultare dei Ken che non rifiutano di optare per un onesto look "sale e pepe" o "total White". Però in Italia ho sempre avuto la sensazione che nel "manuale della bellezza per gli uomini" l'unica tinta socialmente accettata per i maschi sia proprio il nero pece. Ma a loro non sta. Anzi, quel colore sbatte praticamente chiunque abbia passato i 25 anni.
Sono talmente certa di quello che dico che stanotte alle due ho persino mandato un whastapp alla mia parrucchiera , Sabrina Arvizzigno, nota hair stylist di un botto di Celebrity, che non mi ha bloccata solo ed esclusivamente perché cara amica e responsabile, tra le varie cose, anche delle mie delicatissime extension, che immagino mi strapperà senza pietà e con molto rancore a marzo. "Castano scuro medio freddo Ronchi. Per tutti" è stata la risposta lapidaria che mi ha dato. Ma onestamente, io di relegare questo incredibile trittico ad un colore così politicamente corretto come il castano scuro, non me la sento. Non si può reggere la pressione psicologica di passare da un "nero corvino" da impunito seduttore di balera, ad un democristianissimo marrone. Per questo motivo ho consultato ancora la mia parrucchiera stamattina che mi ha dato tre opzioni di crazy color di moda quest'anno dissociandosi completamente però dal prendersi la responsabilità di abbinare gli artisti in questione a questi colori. La responsabilità della proposta "nuove tinte per i grandi del Festival" quindi è solo mia. La trovate di seguito.
Gianni Morandi: classe 1944, cantante osannato dalle folle ed ex conduttore del festival stesso. Grande asflatatore di hater sui social, ha un atteggiamento pubblico simile alla fatina dei desideri di Pinocchio. Non vederlo con una chioma azzurro carta da zucchero è impossibile.
Al Bano Carrisi: classe 1943, all'attivo vanta 26 dischi d'oro e otto di platino. Un golden boy della musica e (suo malgrado) del gossip. Le relazioni prima con la Power e poi con la Lecciso, hanno sostenuto il pagamento dei mutui di decine di giornalisti di gossip. Per quanto mi riguarda non esiste per lui colore più adatto di un biondo svedese caldissimo, come la sua Puglia. E un po' come la Romina. Più o meno.
Massimo Ranieri: classe 51, è uno degli artisti italiani che ha venduto di più al mondo. Con la sua "Perdere l'amore" ho pianto per la fine di un numero indefinito (quattro) di relazioni tossiche. Lui il "testa di moro" se lo può tenere , ma ci aggiungerei delle fantastiche sfumature verde petrolio. Le stesse che hanno sfoggiato Demi Lovato già nel 2013 e riviste quest'anno sulle teste di star come Katy Perry, Nicole Richie e Katy Perry.