Liam Payne era davvero sotto l’effetto di sostanze stupefacenti quando è caduto dal balcone del terzo piano della sua stanza dell’hotel CasaSur Palermo di Buenos Aires? La risposta sembra essere sì. Fonti delle forze dell’ordine della capitale argentina hanno riferito a Tmz che sono arrivati i risultati dell’esame tossicologico sull’ex cantante degli One Direction. Cosa è emerso? Che Liam Payne aveva in corpo cocaina e crack quando è caduto dal balcone. Ma non solo.
Oltre a cocaina e crack, la scientifica ha trovato nel sangue del cantante anche quello che viene definito “cocaina rosa”, ovvero un mix di ketamina, metanfetamina ed ecstasy. Alcune fonti hanno riferito inoltre a Tmz che la polizia ha trovato nella camera d’albergo anche una bottiglia di alcol e degli ansiolitici, prescritti al cantante. I risultati del test, quindi, sembrerebbero confermare che il cocktail di droghe che avrebbe assunto Liam Payne potrebbe essere stato un fattore determinante in questo tragico incidente. A concordare con questa tesi è anche Lamar Odom, ex giocatore di Nba (ed ex marito di Khloé Kardashian) e tossicodipendente in via di guarigione, fondatore dell’Odon Recovery Group, incontrato da Tmz. Secondo Odom, queste droghe illecite potrebbero aver avuto un ruolo nella morte di Liam Payne, in particolare per via delle allucinazioni derivanti dall’uso di questo mix. Lamar Odom ha raccontato che quando si drogava sentiva delle voci nella testa e che la stessa cosa potrebbe essere capitato anche all’ex One Direction. Secondo i medici, chi assume la “cocaina rosa” rischia di soffrire di agitazione estrema, allucinazioni, insufficienza cardiaca, ictus, convulsioni e psicosi. Alcuni l’hanno addirittura paragonata a una “bomba”, a causa della combinazione degli effetti di stimolanti e allucinogeni e dell’enorme effetto che può esercitare sul corpo. Conosciuto anche come “tuci”, “tusi” o “Pantera Rosa”, questo mix è originario della Colombia, ma da anni si trova anche negli Stati Uniti, in Spagna e nel Regno Unito.