I problemi di cuore di Jeremy Clarkson lo hanno costretto a un’operazione d’urgenza di cui aveva già parlato lui stesso. Aveva definito l’evento talmente da grave da essersi sentito “forse” a pochi giorni dalla morte, per via di un “improvviso peggioramento” del suo stato di saluto, che lo ha costretto a subire un intervento di due ore. Tutto nasce, probabilmente, da una nuotata nell’Oceano Indiano durante una vacanza. Dopo l’esercizio, Jezza (ora 64 anni) avrebbero avuto difficoltà a salite una rampa di scale. Il racconto ha spaventato molti fan del conduttore di Top Gear, e ora è la fidanza, Lisa Hogan, a parlarne su X. Condividendo una foto di Clarkson nella sua fattoria ha scritto: “Paziente in giro” (taggando lo shop della Diddly Squat Farm). Ha poi aggiunto: “Aggiornamento paziente. Jeremy è ora più pesante di 2 stent e ne sono molto felice. Messaggi adorabili da così tante persone. Grazie!” Anche il comico Jason Byrne, come riporta il Daily Mail, ha espresso il suo sostegno a Clarkson: “Avevo sei stent, grazie ai geni irlandesi di mamma e papà. Da allora ho voltato. Il suo flusso sanguigno [di Clarkson, ndr], arriverà ovunque, in ogni nuvola”. L’operazione era stata condotta nel Regno Unito, dopo il rientro anticipato di Jezza dalla vacanza. Descrive la sensazione così: mi sentivo “umico”, “oppresso”, con un “formicolio al braccio sinistro” che tutti sappiamo cosa può voler dire. Clarkson non è stato comunque l’unico a subire un intervento. Ance il suo cane è passato sotto i ferri, a conclusione di una “settimana di mer*a”.
Il formicolio era stato avvertito da Clarkson mentre era in fattoria, quando stava caricando trenta maiali su uno “scuolabus-mattatoio. Vista la morte improvvisa per infarto di Alex Salmond, Jezza scelse di andare al John Radcliffe Hospital di Oxford, dove grazie a Ecg, esame del sangue e raggi X sarebbe stato escluso l’infarto, ma non per questo i medici erano più tranquilli. Secondo Clarkson, alcuni di loro avrebbero confermato che, in quello stato, sarebbe sopravvissuto ancora pochi giorni. Per questo hanno scelto di portarlo in sala operatoria e inserirgli uno stent, un tubo di rete metallica in grando di mantenere le arterie aperte, garantendo così una buona circolazione sanguigna. “Non è stato particolarmente doloroso. Solo strano” ha detto Clarkson, che ha aggiunto: “Accidenti, ci sono andato vicino [alla morte, ndr]”.