Al termine di un turno di lavoro al bar di Appiano Gentile (Como), durato fino alle 4 di notte Greta Curti, 21 anni, ha accettato il passaggio offerto da un collega per tornare a casa a Guanzate, con il van della ditta di ristorazione per cui entrambi lavoravano. Sulla strada del ritorno però un incidente, le cui dinamiche sono ancora da chiarire, le ha spezzato la vita. Giunta in ospedale in condizioni che non sembravano essere particolarmente critiche, nelle ore successive si è aggravata e si è reso indispensabile un intervento chirurgico d'urgenza, che tuttavia non è bastato a salvarle la vita. Dopo quasi 24 ore di agonia è morta, e la procura di Como ha aperto un'inchiesta per omicidio stradale.
L'incidente è avvenuto in una stradina del centro molto stretta, su cui solitamente si procede a velocità moderata perché delimitata dai muri delle abitazioni. Il furgone, uscito di strada, è andato a sbattere contro uno di questi muri. Il ragazzo alla guida ha riscontrato solo qualche ferita superficiale, mentre Greta all'inizio era cosciente, lamentando solo dei dolori causati dall’impatto. Entrambi sono stati poi trasportati in codice giallo al pronto soccorso dell'ospedale Sant'Anna di Como. La procura ha disposto l'autopsia sul corpo della ragazza per comprendere la causa della morte: da accertare eventuali lesioni interne non emerse al momento del ricovero ma nelle ore successive. La famiglia di Greta al giornale La Provincia di Como ha dichiarato che: “Se fosse stata soccorsa subito forse avrebbe potuto salvarsi. Nessuno ci restituirà Greta, ma chi ha fatto degli errori gravi ne deve rispondere".