La Stazione Spaziale Internazionale (ISS), in orbita terrestre bassa, è un progetto congiunto dedicato alla ricerca scientifica e gestito da cinque diverse agenzie: oltre alla NASA, all'europea ESA, alla giapponese JAXA e alla canadese CSA-ASC, c'è anche la russa RKA. Dopo l'invasione sovietica dell'Ucraina e il sostanziale inizio di un conflitto che potrebbe sfociare in una Terza Guerra Mondiale, tante sono state le sanzioni comminate alla nazione guidata da Vladimir Putin per farla retrocedere. Gli Stati Uniti d'America e il loro Presidente Joe Biden sono stati i fautori delle più feroci e la cosa non è piaciuta per nulla a Dmitry Rogozinal, capo dell'agenzia spaziale Roscosmos, che via Twitter ha postato una serie di domande (retoriche?) a sfondo minaccioso all'indirizzo della Casa Bianca. Gli scenari paventati dall'alto funzionario, riguardano un ipotetico abbandono da parte della Russia del progetto ISS. Questo, a suo dire, porterebbe alla caduta di parte della struttura sul pianeta Terra (idealmente, il disastroso evento andrebbe a colpire Europa e USA). Molti utenti hanno chiesto, sempre via cinguettii, la disponibilità di Elon Musk a intervenire per scongiurare questo eventuale pericolo. E la risposta del boss di Tesla e SpaceX non si è certo fatta attendere...
Dunque, procediamo con la traduzione: il tweet originale di Rogozinal domandava, all'indirizzo di Biden, la seguente questione: “Se blocchi noi chi salverà la ISS da un deorbiting incontrollato in cui possa cadere sugli Usa o l’Europa?". Ebbene, l'uomo più ricco del mondo, fresco fresco di nuova fidanzata, ha risposto a questo tweet con una semplice immagine che mostra il logo della sua azienda stellare SpaceX. Un po' come a dire: Who you gonna call?
Che non si trattasse solo di una boutade, è già social-certezza: quando un utente chiede direttamente a Elon, infatti, se con quel tweet si riferisse proprio a un suo possibile intervento al posto della Russia per evitare la tragedia spaziale, l'iper-milionario risponde con tre inequivocabili lettere: "Yes".
Intanto, Rogozinal non cessa le sue minacce a Biden: “Per evitare che poi le sanzioni ti si ritorcano contro e non solo in senso figurato, ti suggerisco di non comportarti come un giocatore irresponsabile”. Poca serenità, dunque, così in Terra come nei cieli, per quanto la prossima missione di ISS sia già in calendario da tempo e non risulti tuttora cancellata: il 18 marzo, infatti, la navetta sovietica Soyuz MS-21 dovrebbe portare sulla Stazione Spaziale internazionale tre cosmonauti, mentre Il 30 marzo un’altra Soyuz, la MS-19, rimane tuttora incaricata di portare sulla Terra dalla stazione orbitale due russi e un americano. Per il 20 settembre è invece atteso il lancio destinato a portare su Marte il rover di ExoMars, la missione congiunta delle agenzie spaziali di Europa (Esa) e Russia (Roscosmos).
Le operazioni dovrebbero cominciare a breve a Baikonur, la base di lancio russa che si trova nel Kazakhstan: lì il rover Rosalind Frankin verrebbe integrato nel lander russo Kazachok, destinato a portarlo sul suolo marziano (tanto caro anche a Elon). Dalla stessa base russa è previsto il lancio, con il razzo sovietico Proton. ExoMars è, evidentemente, una missione nella quale Europa e Russia sono legate a doppio filo, frutto di importanti investimenti e di attese altrettanto grandi.
Al momento, la collaborazione fra Stati Uniti, Europa, Giappone, Russia e Canada è, con ogni evidenza, uno dei punti fermi del futuro dell’esplorazione spaziale che prevede programmi ance ambiziosi. Tra questi, la stazione spaziale Gateway destinatata a orbitare intorno alla Luna e la realizzazione di una base sul suolo lunare.
A bordo della Stazione Spaziale, da dove i confini politici sulla Terra sono indistinguibili (ma le notizie dal fronte del nostro pianeta arrivano comunque in tempo reale), si trovano attualmente tre americani, altrettanti russi e un europeo, il tedesco Matthias Maurer. Elon ha ufficialmente dato la propria disponibilità via social. Ora resta da vedere se sarà davvero chiamato a intervenire per riportare la pace nello spazio.
Intanto, il CEO di Tesla si è già dimostrato sensibile alla causa ucraina. In queste ore, ha infatti risposto all'appelllo del vice primo ministro Mykhailo Fedorov, mettendo a disposizione di Kiev il suo "super internet". Questa la richiesta del funzionario politico: "Elon Musk, mentre cerchi di colonizzare Marte, la Russia cerca di occupare l'Ucraina! Mentre i tuoi razzi rientrano con successo dallo spazio, i razzi russi attaccano la popolazione civile ucraina! Ti chiediamo di mettere a disposizione dell'Ucraina le stazioni Starlink e di arrivare ai russi sani di mente affinché prendano posizione". Il magnate di SpaceX ha accettato immediatamente l'invito annunciando pure imminenti rinforzi: "Il servizio Starlink è ora attivo in Ucraina. Altri terminal sono in arrivo".