Non fate sapere a Giorgia Meloni che Nello Musumeci, di fronte all’immagine, gliela appoggia e con grande piacere al gender fluid Lgbtq. È infatti dalla pagina Facebook del presidente della Regione che arriva la contentezza e la favolosità per il “lustro” che D&G danno alla Sicilia. Enzo, pensavamo che fosse la Sicilia, con la sua storia, le sue tradizioni, il suo barocco, la sua magnagrecità a dare lustro a D&G, e siamo certi che anche D&G la pensino allo stesso modo. A meno che D&G non abbiano deciso di fare opere di bene missionarie festeggiando il loro decennale in una ciofeca di posto come la Sicilia, a Siracusa con il suo teatro greco e Marzamemi o Noto che oramai hanno preso il posto di Taormina nell’immaginario gay mondiale. Perché Musumeci di questo è convinto, che la Sicilia abbia bisogno di D&G, d’altronde cosa aspettarsi da chi ha messo all’assessorato ai beni culturali e all’identità siciliana un leghista.
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Intanto si festeggia, non riesci a fare un passo che ti invitano da qualche party, con il caldo che scioglie il trucco sulla faccia dei vip. Persino Sharon Stone sembrava una sciamannata mentre cercava di chiedere a Gianfranco Miccichè come si chiamasse ("what's your name?"), e Miccichè che rispondeva col pollicione in segno di ok, un emoji praticamente. Nel frattempo, tanto è il casinò parvenu intorno all’evento che i veri vip siciliani si vergognano ad andare ai party, e se ne restano a casa o alla Baia Verde a darsi il lustro da soli.
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