Ma quanto mi è somigliato, Nello Musumeci a Totò Cuffaro, oggi. Ricapitoliamo: Nellen Musumecien (non riesco a distinguerlo più dal “kolonnellen” di Sturmtruppen) oramai fa ridere, sono finiti i tempi nei quali ci si inalberava, oramai lui parla e noi ci sganasciamo; l’ultima è avere difeso la Sicilia (perché secondo lui la Sicilia ha bisogno di essere difesa da Nellen) da un pericolosissimo criminale, Oliviero Toscani, reo, a dire del kolonnellen, di avere detto che “la Sicilia è ancora mafiosa, ma anche l’Italia”, cosa che non solo è vera, verissima, ma che io estenderei al mondo e all’universo intero. Ma la cosa meravigliosa è che Nellen ha difeso la Sicilia dall’accusa di mafia usando l’arma dell’omertà: ha detto che la mafia in Sicilia è un “luogo comune”, che possiamo traslare con: in Sicilia la mafia non esiste.
Basterebbe leggere un qualunque giornale, frequentare un qualsiasi tribunale, ma anche parlare al bar, per sapere che la mafia esiste, eccome. Dice Musumecien che in Sicilia ci sono stati eroi che hanno combattuto la mafia. È vero, ma che straminchia c’entra? Anzi, che ci siano stati e ci siano ancora eroi che la mafia la combattono attesta che la mafia, in Sicilia, c’è. O sbaglio? O forse oramai Nellen si è talmente decollato dalla realtà da ritenere che il suo stesso essere presidente della Regione abbia debellato il problema mafia dalla Sicilia come d’incanto?
Affermare che la mafia sia un luogo comune è una vecchia storiaccia siciliana, della quale, evidentemente, ancora, non ci siamo liberati. Per un periodo storico, diciamo fino all’omicidio di Pippo Fava, mica se ne trovavano politici che, tranquillamente, lo dicevano: la mafia esiste e dobbiamo combatterla. Mi ricorda molto, l’intervento di Musumecien, quello che disse Totò Cuffaro di fronte a Michele Santoro, Maurizio Costanzo, Claudio Fava (il figlio di Pippo che sulla questione “la mafia non esiste, è un luogo comune” ha scritto mirabili pagine): disse, il Cuffaro, che quella trasmissione era frutto di un “giornalismo mafioso volto a screditare la migliore classe dirigente siciliana della democrazia cristiana”. E poi si è saputa, la storia della democrazia cristiana in Sicilia.
La Sicilia è mafiosa non vuol dire che tutti i siciliani sono mafiosi, ma che vi circola una mentalità mafiosa della quale non possiamo dirci esenti, certo, non solo noi siciliani. Ricordo benissimo quando un genio di un assessore leghista propose di bruciare i miei libri sulla pubblica piazza perché in una intervista sostenni che Romeo e Giulietta è una tragicommedia mafiosa: ci sono due famiglie che si fanno le ammazzatine a vicenda. Il kolonnellen Musumecien ha anche detto che le parole di Toscani offendono una cultura, una civiltà. Nellen, lo ha detto Nellen, che ha nominato assessore all’identità culturale siciliana un leghista, Alberto Samonà, un siciliano fan sfegatato di Alberto da Giussano.