image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Il padrino compie 50 anni:
dieci cose che non sapete
del film cult sulla mafia
(che non cita mai la mafia)

  • di Maria Eleonora Mollard Maria Eleonora Mollard

2 marzo 2022

Il padrino compie 50 anni: dieci cose che non sapete del film cult sulla mafia (che non cita mai la mafia)
Il 15 marzo del 1972 si tenne a New York la première mondiale di una delle pellicole più iconiche del cinema. Passati 50 anni, alcune scene sono ormai entrate non solo nel nostro immaginario, ma anche in scambi di battute con amici e parenti (“gli farò un’offerta che non potrà rifiutare”), come l’esercizio divertente di replicare la mimica facciale di Marlon Brando nei panni di Vito Corleone, magari infilandosi cotone in bocca. Ma forse ci sono ancora alcune cose che non sapete di questo film culto: in dieci punti tutto quello che vi mancava conoscere

di Maria Eleonora Mollard Maria Eleonora Mollard

L’anno dell’attentato alle Olimpiadi di Monaco, dell’omicidio Calabresi e dello scandalo Watergate, un Annus horribilis come ne sarebbero seguiti tanti nel decennio, ma un film colse lo spirito oscuro dell’epoca benché parlasse di mafia: Il padrino. Tratto dal romanzo di Mario Puzo (che collaborò alla sceneggiatura), diretto da Francis Ford Coppola, è uno di quei rari casi di film di genere che si sdoganano dal genere stesso perché larger than life. Che siate fan o meno del film, o dei ‘gangster movies’ è innegabile che molte frasi (“gli farò un’offerta che non potrà rifiutare”) e alcune scene siano entrate non solo nel nostro immaginario, ma anche in scambi di battute con amici e parenti; o l’esercizio divertente di replicare la mimica facciale di Marlon Brando nei panni di Vito Corleone, magari infilandosi cotone in bocca. Purtroppo il film restaurato è disponibile nei nostri cinema solo fino al 2 marzo - benché il film sia uscito il 15 marzo negli Stati Uniti e il 21 settembre in Italia - ma il 22 marzo uscirà in 4K Ultra HD la Limited Collector’s Edition. Come dichiarato dallo stesso regista: “Sono molto orgoglioso de Il Padrino, che ha sicuramente definito il primo terzo della mia vita creativa. In particolare del fatto che Il Padrino Coda: La Morte di Michael Corleone di Mario Puzo sia incluso in questo tributo per il 50° anniversario, in quanto racchiude la visione originale mia e di Mario nel concludere definitivamente la nostra epica trilogia. È anche gratificante festeggiare questo traguardo con la Paramount e insieme ai meravigliosi fan che lo hanno amato per decenni, alle giovani generazioni che oggi lo trovano ancora attuale e a coloro che lo scopriranno per la prima volta”. 

20220302 133845979 8504

Eppure la gestazione del film fu piena di complicazioni dovute all’ingerenza della Paramount Pictures. In fan conosceranno ogni dettaglio del film e della lavorazione, ma le nuove generazioni no. Qui, di seguito, dieci curiosità su Il padrino:

1. La famigerata testa di cavallo era reale

Ebbene sì, la testa di cavallo nel letto del produttore era vera e offerta gentilmente da una azienda specializzata in cibo per cani (negli Stati Uniti la carne di cavallo era la norma nel cibo per cani).

2. Robert De Niro ha fatto il provino per Sonny

De Niro non è arrivato nella saga dei Corleone fino al secondo capitolo, eppure fece il provino per Sonny. Coppola ritenendo il carattere dell’attore troppo violento decise di riutilizzarlo nei panni del giovane Vito. L’attore di Taxi Driver per quel ruolo vinse un Oscar come Miglior attore non protagonista.

3. Coppola lottò per avere Al Pacino

La Paramount provò a mettere molti veti sulle scelte di Coppola che, presto o tardi, vinse su ogni questione. Al Pacino era la scelta del regista rispetto a Robert Redford o Ryan O’Neal voluti dalla produzione. A Pacino andò il ruolo di Michael Corleone mentre il personaggio di Sonny andò a James Caan che fece, anche lui, l’audizione per Michael.

4. La parola mafia non è usata nel film

Combattere l’uso degli stereotipi non è un atteggiamento nuovo a Hollywood. L’organizzazione Italian-American Civil Rights League durante incontro con Francis Ford Coppola ha ottenuto che non venisse usata la parola mafia nel film.

5. Marlon Brandon rifiutò l’Oscar vinto per il ruolo di Vito Corleone

Una scena diventata famosa nella cultura pop, potete trovarla su Youtube, è quella degli Oscar del 1973 dove una donna nativo americana, Sacheen Littlefeather, lesse una lettera, a nome di Brando, spiegando il suo rifiuto ad accettare il premio come Miglior attore. Considerato che la Paramount non voleva Brando nel film, ché aveva la nomea di persona estremamente problematica, la scelta dell’attore è stato uno schiaffo in faccia a tutta l’industria cinematografica.

20220302 132816290 4645

6. Da un errore nacque una scena memorabile

Lenny Montana (nel film Luca Brasi) era un ex wrestler professionista, eppure all’idea di lavorare con Brando si agitò moltissimo e gli ci volle un’intera giornata per girare. A causa delle tempistiche Coppola non riuscì a fargli ripetere la scena (l’assassinio di Brasi). Il risultato, commovente e brutale, è quello che conosciamo grazie al regista di tenere ‘buona la prima’.

7. Lascia la pistola e prendi i cannoli

L’attore Richard Castellano (Peter Clemenza) improvvisò la battuta rendendo una scena violenta assolutamente tragicomica. La battuta nacque grazie a una aggiunta di Coppola stesso alla scena precedente, dove la moglie di Clemenza dice al marito: ‘Non dimenticarti i cannoli’.

8. Le carte di Brando

Sin dagli anni ‘60 Brando era famoso per usare cartoncini. A detta sua era un modo di aumentare la spontaneità attraverso la lettura delle battute, dando l’idea allo spettatore che il personaggio stia pensando realmente alle cose da dire.

9. Il logo de Il padrino

Il logo famoso, copiato, citato è stato l’ennesimo braccio di ferro tra Coppola e i produttori. Creato da S. Neil Fujita per il libro, il logo rappresenta una mano che tiene una croce da cui penzolano dei fili che tengono su il titolo, a richiamare l’idea di un burattino manovrato da un burattinaio. Gli studios volevano eliminarlo, ma il regista nella sua opposizione venne sostenuto da Mario Puzo stesso.

10. Francis Ford Coppola

Costa Gravas, Elia Kazan, Arthur Penn era tre dei nomi che voleva la Paramount. Buttati Bernardo e Non torno a casa stasera ottennero un buon successo di critica, ma Coppola era ben lontano da realizzare i suoi capolavori (quelli da Il padrino in poi). Gli studios volevano un prodotto più pop, un gangster movie lontano dalle pieghe cupe che aveva in mente il regista. Eppure dopo la scena dell’omicidio di Sollozzo and McCluskey per mano di Michael, i produttori cambiarono idea.

More

Perché dicono che Licorice Pizza contiene battute razziste senza neanche averlo visto?

di Maria Eleonora Mollard Maria Eleonora Mollard

Spoiler

Perché dicono che Licorice Pizza contiene battute razziste senza neanche averlo visto?

Da Ryan Murphy a del Toro: tutti vogliono essere Freaks. Il film cult di Browning compie 90 anni

di Maria Eleonora Mollard Maria Eleonora Mollard

La paura fa 90

Da Ryan Murphy a del Toro: tutti vogliono essere Freaks. Il film cult di Browning compie 90 anni

La tecnologia è una trappola per topi, ma quanto ci piace? Soderbergh con Kimi ce lo dimostra in un thriller da vedere sullo smartphone

di Maria Eleonora Mollard Maria Eleonora Mollard

La rivolta del tech

La tecnologia è una trappola per topi, ma quanto ci piace? Soderbergh con Kimi ce lo dimostra in un thriller da vedere sullo smartphone

Tag

  • Culture
  • Il padrino
  • Il padrino 50
  • Marlon Brando

Top Stories

  • FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…

    di Riccardo Canaletti

    FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…
  • Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere

    di Riccardo Canaletti

    Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere
  • Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…

    di Aldo Nove

    Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…
  • ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...

    di Riccardo Canaletti

    ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...
  • Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."

    di Alberto Bertoli

    Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."
  • Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

    di Aldo Nove

    Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

di Maria Eleonora Mollard Maria Eleonora Mollard

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Le 50 migliori serie tv da guardare stasera su Netflix

di Silvia Vittoria Trevisson

Le 50 migliori serie tv da guardare stasera su Netflix
Next Next

Le 50 migliori serie tv da guardare stasera su Netflix

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy