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Niente taglio delle tasse ai ricchi
inglesi evita la “guerra civile”.
La Meloni è avvertita sul reddito di cittadinanza?

  • di Paolo Zaccagnini Paolo Zaccagnini

4 ottobre 2022

Niente taglio delle tasse ai ricchi inglesi evita la “guerra civile”. La Meloni è avvertita sul reddito di cittadinanza?
Retromarcia del primo ministro inglese: il governo britannico non cancellerà l’aliquota fiscale più alta sui redditi oltre le 150 mila sterline (circa 160 mila euro). La misura faceva parte del piano di riduzione delle tasse annunciato che ha innescato una grave crisi finanziaria nel Regno Unito, con la sterlina crollata ai minimi storici e i rendimenti sui titoli di stato ai massimi. La Corona? Dopo Elisabetta il nulla. In Brasile? La sinistra di Lula non sfonda, ma se la gioca al ballottaggio. In Russia? Putin vacilla. E in Italia? Attendiamo la lista dei ministri. Presentabili? Insomma...

di Paolo Zaccagnini Paolo Zaccagnini

Ma cosa dici Liz? Liz Truss, il nuovo primo ministro inglese, aveva varato una riforma fiscale che privilegiava spudoratamente i ricchissimi e martoriava le classi meno abbienti ma il rumore del popolo sovrano l'ha avuta vinta. Clamorosamente. Assordante silenzio dalle figurine reali. La "riforma" è stata ritirata, le classi meno abbienti restano meno abbienti ma almeno non si trasformano in cannibali. Meno male. Forse è servita la severa reprimenda del direttore della Banca d'Inghilterra che, senza mezzi termini, ha detto che quella era la via più spedita per una sanguinosa guerra civile. Re Carlo III, arrivato al trono a 74 anni, la mia età, sembra invecchiato molto e i tentativi per riavvicinare i sudditi inglesi alla Corona sembrano meno che miserrimi. Il salmone William, la bellissima Kate, i tre pargoletti imbronciati, Ann dal sorriso cavallino, Andrew il porcellone, Edward l'invisibile. E poi loro, il malandato Carlo onusto di medaglie e la silente Camilla. Re e Regina degli inglesi. Non dei gallesi e degli scozzesi. E dei nordirlandesi. Perché dalla scorsa settimana i cittadini di fede cattolica hanno superato quelli di fede protestante, discendenti dei "settlers", cittadini, per la maggior parte inglesi, che vennero piazzati lì per vessare meglio gli irlandesi. Vessare? Il solito anarchico. Un cojone. No. Fino a pochi anni fa avevano diritto al voto solo chi possedeva una casa. Cioè i protestanti. Non ci credete? Leggetevi e studiatevi bene "Resurrerrection man" di Eoin McNamee, edizioni Einaudi. Grazie.

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Re Carlo III

Che succede in Brasile e in Russia? E in Italia? La vittoria a valanga di Lula non c'è stata, e vedremo cosa succederà da qui a un mese, al ballottaggio, la seconda e definitiva votazione. Le sirene della sinistra Sinistra suonano, speriamo bene. In Russia sembra che il potere di Putin stia vacillando pericolosamente, la mossa della leva obbligatoria è stato un grosso boomerang. No, un disastro. Finora 50mila uomini sono scappati. E, credo, ci sono molte lotte interne, sotterranee. Giorgia Meloni deve presentare la lista dei ministri al presidente della Repubblica Mattarella e so che deve essere una una lista presentabile. Presentabile con Fratelli D'Italia, Lega e Forza Italia? Il 49% degli italiani astenuti? No, orripilanti, inorriditi, schifati. Staremo a vedere. Buona fortuna. Sarà una risata che li seppellirà.

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