Avevamo già fatto notare la circostanza qualche giorno fa, ma oggi si è posto la questione anche un intellettuale attento come Camillo Langone: “Ma come, la Meloni patriottica e poi guida una Mini Cooper?”. Questo il titolo del suo articolo pubblicato su Il Foglio e dove segnala la stranezza di una leader politica da sempre attenta all’italianità, almeno a parole, e che poi scivola su una delle grandi passioni degli italiani: l’auto. “Va bene il fascino delle macchine inglesi, eppure una 500X prodotta a Melfi non sembra meno bella di un'automobile prodotta a Oxford. Cos'è tutta questa borghesia esterofila?” si chiede Langone (nonostante Mini sia una casa automobilistica inglese, ma filiale del gruppo tedesco Bmw) nella sua Preghiera, rubrica dove solleva spesso e volentieri questioni laterali, fuori dal mainstream, ma decisamente pungenti.
“Io non sono così patriota – esordisce lo scrittore -, non ho nemmeno votato Fratelli d’Italia, però vedere Giorgia Meloni guidare una Mini Cooper mi ha dato fastidio. Ma come? Io se capeggiassi un partito patriottico, o anche soltanto se militassi in un partito patriottico, sarei attento a guidare italiano. Io che non sono così patriota guido una Fiat mentre la Meloni si comporta come una qualsiasi giovane signora benestante ed esterofila…”. Insomma, questione di coerenza segnala Langone, che non disdegna i prodotti inglesi, ma che per reazione è andato oltre: “Che poi a me l’Inghilterra piace, subisco da sempre il fascino delle macchine inglesi (così, come credo sia noto all’amico lettore, della monarchia inglese), eppure una 500X prodotta a Melfi non mi sembra meno bella di una Mini Cooper prodotta a Oxford… Subisco anche il fascino delle scarpe inglesi ma l’altro giorno, proprio perché ho visto Giorgia Meloni guidare una Mini, ho comprato un paio di stivaletti Frau prodotti a Verona. Qualcuno, ogni tanto, il patriota deve farlo per intero”.