A Milano, dal primo ottobre 2022, prenderà il via la nuova fase dell’Area B. Il divieto di circolazione verrà esteso anche alle auto destinate al trasporto persone benzina Euro 2, e a quelle diesel Euro 5, salvo alcune deroghe indicate nel sito del Comune di Milano, inclusa quella relativa ai residenti. Quindi, all’interno dell’area, non saranno più ammesse le vetture Euro 0-1-2 benzina, Euro 0-1-2-3-4-5 diesel, Euro 0-1-2-3 a doppia alimentazione gasolio-GPL e gasolio-metano, tranne diverse esclusioni. In base a una ricerca condotta dal Centro Studi di AutoScout24, sulla base di dati ACI - Automobile Club d'Italia, si stima che le auto coinvolte saranno circa 165mila (24,2% del totale in circolazione). Se si prende in considerazione anche l’hinterland milanese, il numero dei veicoli che non potranno circolare nelle zone dell’Area B sale a quasi 483mila, quindi al 26,7% del totale. A queste stime andranno poi aggiunti i dati relativi ai mezzi adibiti per trasporto cose, ciclomotori e motoveicoli e tutte le altre categorie di veicoli.
Viene da chiedersi se le limitazioni applicate negli ultimi anni a Milano, nelle diverse aree, abbiano dato gli effetti sperati. Secondo AutoScout24, nonostante il parco circolante resti datato, i risultati rispetto al resto d’Italia iniziano a vedersi. Nel capoluogo lombardo, infatti, nel 2021 il parco circolante era costituito da 678.839 auto, registrando rispetto all’anno precedente un calo di circa 48.200 vetture di vecchia generazione (da Euro 0 a 4), rappresentando il 45,2% del totale circolante. In aumento, invece, di quasi 48.500 il numero di auto con classe Euro 6, che passa dal 28,8% del 2019 al 36,4% del 2021. Per quanto riguarda il fronte delle ibride ed elettriche, Milano è una delle città più virtuose sul territorio nazionale, con il 6,4% delle vetture circolanti sul totale (nel 2019 era del 2,8%). Sergio Lanfranchi, del Centro Studi AutoScout24 ha dichiarato che: “Milano si conferma una delle città più virtuose a livello nazionale e le limitazioni iniziano a produrre effetti positivi sul rinnovo del parco circolante. La strada da percorrere è ancora lunga ma per favorire il cambiamento, oltre al mercato del nuovo può avere un ruolo fondamentale quello delle auto usate. Grazie al prezzo più accessibile, anche chi ha una capacità di spesa ridotta può guidare auto sicure e meno inquinanti. E i dati mostrano come sempre più italiani, e in particolare i milanesi, si stiano orientando su vetture con classi di emissioni più recenti. È importante sottolineare che rinnovare l’attuale parco circolante non significhi solo acquistare auto ibride o elettriche, ma anche alimentazioni di nuova generazione, come gli Euro 6, che possono dare una spinta al processo di rinnovamento.”