È stato proprio il presidente Usa, Joe Biden, nel commentare il brutale attacco terroristico di Hamas contro Israele di sabato scorso, a paragonare l’organizzazione militare palestinese all’Isis, l’organizzazione terroristica fondata da fondata da Abu Musab al-Zarqawi e da Abu Bakr al-Baghdadi che prese il controllo della parte settentrionale dell’Iraq e della Siria nel 2014. Lo stesso paragone, quello tra Hamas e l’Isis-Isil (Daesh), è stato pronunciato dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, annunciando che Israele “schiaccerà e distruggerà” Hamas così come il mondo ha distrutto l’Isis. "Ogni membro di Hamas è un uomo morto", le sue parole. Il ministero degli esteri israeliano, condividendo sui social le immagini brutali dei guerriglieri di Hamas che prendono di mira i coloni nei loro villaggi, sottolinea che “questi non sono ‘combattenti per la libertà’. Sono terroristi di Hamas, non diversi dai terroristi dell’Isis. Stesse tattiche, nomi diversi. Hamas = Isis”. Da qui ne è nato persino un hashtag su “X”: #HamasIsis. Ma quali sono davvero i punti in comune e le differenze tra l’organizzazione paramilitare palestinese e i terroristi dell’ex Stato Islamico? Proviamo a spiegarlo.
Non sono la stessa cosa
Non è la prima volta che Israele accusa Hamas di essere “come l’Isis”. Già nel 2014, Tel-Aviv sottolineava che “entrambe le organizzazioni terroristiche considerano la jihad e gli attacchi suicidi come strumenti primari. Entrambe le organizzazioni terroristiche perseguitano e opprimono le minoranze non musulmane. Entrambe le organizzazioni giustiziano persone sospettate di sostenere i loro oppositori”. Inoltre, secondo Israele, entrambe le organizzazioni “terrorizzano i territori che controllano attraverso intimidazioni, minacce, esecuzioni e sforzi per applicare le leggi più estreme della Sharia, inclusa la lapidazione delle donne sospettate di adulterio e l'esecuzione degli omosessuali”. Lo stesso Netanyahu, nel 2014, spiegava che l’Isis e Hamas “sono rami dello stesso albero", disse commentando la decapitazione del giornalista americano James Foley. “Siamo di fronte alla stessa ferocia. Persone che lanciano arbitrariamente razzi sulle nostre città e vogliono compiere omicidi di massa. E quando possono, uccidono bambini, adolescenti, sparano loro in testa”. Certo, la brutalità degli attacchi di sabato scorso, che ha preso di mira obiettivi civili più che infrastrutture militari, rimanda direttamente alle modalità dello Stato Islamico. Barbarie inqualificabili. Tuttavia, affermare che “sono la stessa cosa” è piuttosto semplicistico. A cominciare dall’interpretazione dell’Islam. Gli esperti di terrorismo, infatti, già nel 2014, rimarcarono le differenze tra le due organizzazioni. “Lo Stato Islamico e Hamas differiscono ampiamente” sottolineavaDaniel Byman, esperto di antiterrorismo presso la Brookings Institution e professore alla Georgetown University, citato dal Times of Israel. “Entrambi, ovviamente, sono a favore di uno Stato islamico e si considerano organizzazioni religiose. Entrambi si oppongono a Israele”. Hamas, tuttavia, proviene dalla tradizione dei Fratelli Musulmani mentre l'Isis è “salafita-jihadista”.
Le differenze
La struttura di Hamas differisce molto da quella dell’Isis-Isil o di altre organizzazioni terroristiche come al-Qaeda. Come spiega l’Ispi, Hamas, nel suo statuto del 1988, afferma che la Palestina è una patria islamica che non potrà mai essere ceduta a non musulmani e che condurre una guerra santa per sottrarre il controllo della Palestina a Israele è un dovere religioso. L’Isis-Isil, invece, è un’organizzazione terroristica internazionale che ignora i confini statali per realizzare uno Stato Islamico. L'Isissostiene di essere un “califfato globale”, nonostante abbia perso i suoi territori. L’idea di fondo, a differenza di Hamas, che è radicata solo in Palestina, è quella di proiettare l’idea di avere filiali globali sparse in varie parti del mondo – in Nigeria, nella Repubblica Democratica del Congo, in Mozambico, nel Sahel – così come in Afghanistan. Inoltre, Hamas ha una branca politica e una militare, a differenza dell’Isis. Derivazione del ramo palestinese dei Fratelli Musulmani alla fine degli anni ’80, Hamas ha preso il controllo della Striscia di Gaza dopo aver sconfitto il suo partito politico rivale, Fatah, nelle elezioni del 2006. Al-Qaeda, il gruppo salafita da cui è poi nato l’Isis-Isil in Iraq, è stato molto critico nei confronti della partecipazione di Hamas alle elezioni. Dopo aver rilasciato 12 dichiarazioni critiche contro Hamas, nel 2007 Osama Bin Laden sentenziò che il gruppo palestinese ha “perso la sua religione”. L’organizzazione palestinese rappresenta anche uno dei due principali partiti politici dei territori palestinesi e governa più di due milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza. Infatti, come ricorda il Council of Foreign Relations, decine di Paesi hanno designato Hamas come organizzazione terroristica, sebbene alcuni applichino questa etichetta solo alla sua ala militare, e non a quella politica.
I punti in comune
Non mancano, naturalmente, anche le affinità e i punti in comune. A cominciare dalle modalità con le quali è stato condotto l’attacco terroristico di sabato 7 ottobre, ma non solo. Sia Hamas che l’Isis, innanzitutto, vogliono la distruzione di Israele e promuovono un’interpretazione dell’Islam, seppur diversa, di stampo ultra-conservatore. Intervistato dal Jerusalem Post, come riportato dall’Adnkronos, il professor Harel Chorev del centro di studi per il Medio oriente Moshe Dayan dell'università di Tel Aviv, sottolinea che Hamas e l'Isis hanno in comune le stesse basi ideologiche, tracciate da due figure cui fanno riferimento entrambi i gruppi: Abdullah Azzam e Sayyid Qutb. Trattasi di due figure di riferimento dell’estremismo islamico contemporaneo.
Breve storia di Hamas
Hamas, acronimo di Harakat al-Muqawama al-Islamiya (“Movimento di resistenza islamica”), venne fondata da Sheikh Ahmed Yassin, un religioso palestinese che divenne un attivista nelle sezioni locali dei Fratelli Musulmani e che studiò in Egitto. Yassin fondò Hamas come braccio politico della Fratellanza a Gaza nel dicembre 1987, a seguito allo scoppio della prima Intifada, la rivolta palestinese contro l'occupazione israeliana della Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme Est. Nel 1988 Hamas pubblicò il suo Statuto, nel quale chiedeva la cancellazione di Israele e l’instaurazione di una società islamica in Palestina. Nel nuovo statuto del 2017, pur senza riconoscere formalmente Israele, Hamas riconobbe l’esistenza di uno staro palestinese provvisorio lungo la “linea Verde” del 1948-1949, confine antecedente, dunque, alla guerra dei Sei Giorni del 1967. Una storia, dunque, completamente diversa da quella dell’Isis-Isil, che nacque in Iraq come diramazione locale di al-Qaeda, a seguito del rovesciamento del regime di Saddam Hussein.