Ieri sera sul Nove, da Fabio Fazio, tra i tanti ospiti c'è stato Fedez che ha parlato di un tema fondamentale: la salute mentale. Per questo in molti in queste ore si stanno chiedendo che cosa sia il disturbo depressivo maggiore. Fa parte dei disturbi dell'umore ed è una depressione maggiore perché è molto invalidante. Secondo il DSM-5-TR (Manuale Diagnostico e Statistico Dei Disturbi Mentali) cinque o più dei seguenti sintomi che andremo a elencare sono stati presenti contemporaneamente durante un periodo di due settimane e rappresentano un cambiamento rispetto al proprio precedente stato. Almeno uno dei sintomi è umore depresso o perdita di interesse o piacere. Gli altri sintomi sono: umore depresso per la maggior parte del giorno, marcata diminuzione di interesse per tutte o quasi le attività per la maggior parte del giorno, significativa perdita di peso non legata a diete o aumento di peso o cambiamento dell’appetito quasi tutti i giorni, insonnia o ipersonnia (eccesso di sonno) quasi ogni giorno, agitazione o rallentamento psicomotorio, forte senso di autosvalutazione o sensi di colpa eccessivi e inappropriati, ridotta capacità di concentrazione, di pensare o forte indecisione costante, pensieri ricorrenti di morte, non solo la paura di morire, ma anche la ricorrenza a idee di suicidio o tentativo di suicidio. Questo disturbo è associato a una elevata mortalità. I soggetti che ne sono affetti hanno facilità nel pianto, irritabilità, tendenza a rimuginare, ruminazione ossessiva, ansia, fobie e preoccupazione eccessiva per la salute fisica. Sono diversi i farmaci che si possono utilizzare per trattare questo disturbo.
Data l’importanza del tema sembrerà banale il fatto che Fedez ne abbia parlato, in molti potrebbero dire che in quanto personaggio pubblico per lui sia più semplice, ma non è affatto così, anzi, è molto più complesso per lui, perché ciò lo espone a critiche, molte più di quanto possiate immaginare. Mi ritrovo a difenderlo nel privato da chi mi scrive che “per lui è tutto solo marketing”, senza capire che è visibilmente un uomo ferito, senza capire che non vedo che marketing ci sia nel piangere in prima serata e chiedere aiuto per chi, a differenza di lui, non ha le possibilità economiche per farlo. Ieri Federico si è messo a nudo come pochi hanno fatto prima di lui, ha detto di non essere ancora uscito dal tunnel della paura (visto che poco tempo fa ha rischiato la vita di nuovo), ma ha voluto accendere un faro su qualcosa di invisibile ma estremamente invalidante che sono i disturbi della nostra mente. Ha citato fonti indiscutibili, come l’Oms (Organizzazione Mondiale della Danità), l’Iss (Istituto Superiore di Sanità), che da tempo lanciano l'allarme su quanto il disagio mentale in tutte le sue forme sarà sempre più un problema. E lo sarà anche in termini economici, perché, proprio a causa del dilagare di questi disturbi, le persone avranno problemi di rendimento, di attenzione, di voglia di progettare e programmare la loro vita e le loro giornate. Secondo l’OMS, infatti, fino al 2030 andranno persi 12 miliardi di giornate lavorative e un trilione di dollari all'anno a causa di depressione e ansia. Quando si è depressi si perde la prospettiva di tutto, non contano gli obiettivi sul lavoro, comincia a perdere di importanza tutto ciò che ci circonda, anche gli affetti più cari, ma questa non è una colpa, non si sceglie di ammalarsi, ma bisogna chiedere aiuto. Fedez ha parlato della riduzione del bonus per lo psicologo che ha effettuato questo Governo, rispetto a un esborso economico già scarso effettuato dal Governo precedente, aspetto sicuramente importante per le persone che hanno bisogno di un rapido e tempestivo aiuto. I fondi però vanno stanziati anche e soprattutto per la psichiatria, perché dobbiamo ricordare che, per quanto lo psicologo sia importante, quest’ultimo non è un medico e di conseguenza non può prescrivere una terapia di tipo farmacologico.
Siccome sappiamo, secondo quanto dice la scienza, e non secondo il mio vicino di casa, che l’approccio è di tipo integrato, quindi terapia farmacologica più una psicoterapia cognitivo comportamentale, non si può trascurare la figura medica che ha una sua grande centralità. Fedez ha inoltre, insieme al conduttore, posto l'accento su quanto i giovani siano a rischio e sono loro, infatti, una delle fasce d'età maggiormente colpite da ansia, attacchi di panico, disturbi del comportamento alimentare e se ci dimentichiamo di loro non stiamo investendo sul nostro futuro, perché sono loro il motore mentale ed economico del nostro Paese. C'è da notare, oltre al coraggio di Fedez, il coraggio di Fabio Fazio, degli autori del programma, perché quando si trattano certi temi c’è il rischio che i telespettatori possano cambiare canale, anche se non credo che lo si possa fare con lo stile di Fazio, conduttore discusso ma indiscutibilmente un fuoriclasse. Quello che ha fatto ieri con il professor Roberto Burioni prima e poi con Fedez è stata “un'operazione simpatia” nei confronti della scienza a cui non siamo abituati nei salotti televisivi. Spesso si dice che parlare di malattie “abbassi lo share”, l'ho sentito dire tante volte, e qui c'è da porsi una domanda ancora più importante: lo share è quindi a discapito dell'informazione? C'è un mare magnum di gente insicura, chiusa nella propria gabbia interiore, che non riesce neanche a varcare la soglia di casa per paura che possa sopraggiungere un attacco di panico, per paura di allontanarsi dalla comfort zone, per paura di tante e troppe cose che solo la corretta informazione, fatta da esperti e da testimonial che raccontano la loro esperienza può essere superata. C'è sempre stata una grande paura e quasi schifo nel vedere chi assume psicofarmaci, perché si viene additati come malati mentali, come pazzi, come soggetti per cui dovrebbero riaprire i manicomi. Finché questo stigma culturale non verrà abbattuto non andremo da nessuna parte, anzi, vedremo crescere le statistiche sul disagio mentale e al tempo stesso decrescere la qualità della vita delle persone. Giovani che si suicidano, genitori che non riescono da soli a gestire la situazione, che non sanno a chi rivolgersi. Il mio appello al Governo sarà sicuramente meno importante di quello di Fedez, ma da persona che ne ha sofferto e che ne fa una battaglia quotidiana, chiedo a chiunque abbia il potere di cambiare le cose di farlo una volta per tutte, di dire basta allo stigma, di dire alle persone che la grande mamma di tutti noi, ovvero il Governo, si occupi di questo tema e non lasci i propri figli allo sbaraglio. Siamo in un'epoca in cui si parla moltissimo e giustamente di discriminazione, ma ci siamo dimenticati forse che la più grande discriminazione e la più grande ghettizzazione è proprio nei confronti di coloro che, in silenzio, in modo invisibile, soffrono ogni giorno senza avere la minima comprensione e il minimo supporto da chi dovrebbe farlo. E sapete perche? Perché le persone affette da un disturbo della sfera mentale non le riconosci, soffrono in silenzio, non hanno un marchio che ci consente di riconoscerli, ma esistono e sono troppi. Non è una questione di colori politici, non è una questione di destra o sinistra, perché la scienza non appartiene né all'una né all'altra parte, la scienza è libera e come tale deve essere rispettata. Abbiamo dato tanta importanza alla scienza quando si è trattato di Covid, ma si muore anche di disagio mentale, si muore con il suicidio, si muore ricorrendo a tutta una serie di dipendenze estremamente pericolose, ma si muore anche restando fisiologicamente vivi ma dentro completamente spenti.