Dopo averlo inseguito per un lustro manco fosse Giulietta sul terrazzino, siamo riusciti a strappargli una intervista via mail. Incontrare Sergio Mattarella al bar sarebbe stato più facile ma tant'è, abbiamo beccato la giusta congiunzione astrale per parlare con il "vero" Cosma Brussani e non con uno dei suoi infiniti caratteri, che interpreta, a onor del vero, con grande talento. Prima Marcelo Que Belo, poi la mitica Rihanna e il ban subìto sul social, figlio dei nostri tempi bui, per il tormentone del termine "cinesua" e tanti altri doppiaggi di personaggi che "c’ha fatto morì", cit. Dopo aver parlato anche di ansia e problemi di "spersonalizzazione" sul suo profilo social, oggi Cosma (per cercarlo e seguirlo digitare morecosmaplease) è uscito in libreria con il suo primo libro. Si intitola Tornare a casa, è uno spaccato in più della personalità del poliedrico ragazzone dalle mille e una voce, nonché un aiuto a chi vorrebbe sentirsi meno solo in una situazione di spersonalizzazione e ansia che lo affligge. Noi di MOW, insomma, non abbiamo mai mollato fino al momento di poterci interfacciare senza filtri al biondo performer istrionico e polivalente, domandandogli come sta in questo periodo. La gente chiede infatti "come stai" e tutti rispondono "bene". Cosma cosa risponde? "Rispondo sempre che una persona che ha tutto non ha niente di cui lamentarsi", dice, "ringrazio l’universo ogni giorno, magari un po' di ansia per il futuro, ma niente che possa rendermi realmente triste. Cosa direi a chi mi chiede chi è Cosma? Direi che è una persona buona e genuina di base, a volte è un po' infantile ma innocuo, se riconoscesse pienamente il suo potenziale e fosse un po' meno pigro, potrebbe arrivare molto più lontano". Effettivamente, che potrebbe arrivare più lontano lo avevamo intuito, considerato che parecchia gente, per molto meno merito occupa tv e cinema da svariate ere geologiche. "Certo, se avessi un obiettivo chiaro e preciso in testa saprei muovermi con più sicurezza, ma a volte mi sento come se girassi in tondo senza una meta, disorientato, spesso con il dubbio di parlare una lingua che nessuno capisce e che forse non esiste. Avere una percezione deviata della realtà può limitarti e confonderti le idee".
E si che Cosma ha ragione, che fosse intelligente lo si capisce dal suo profilo social, che noi seguiamo come i fedeli seguivano mamma Ebe e lui lo sa. Che abbia carisma anche, ma raramente riesce a lasciare a casa i suoi personaggi comici mentre spiega come si sente quando è assalito dal problema dell’ansia che lo tormenta. Gli chiediamo allora quale altro talento vorrebbe avere, se potesse. Lui risponde con umiltà – ignoriamo il pensiero dei lettori, ma l’umiltà è una qualità che rende adorabile chi la possiede e che sveglia l’interesse nelle persone intelligenti, quali modestamente noi siamo - "Io non vedo così lampante il mio talento - continua - sarà un mix di insicurezza e eccesso di umiltà forse. Il talento che vorrei possedere è quello di riuscire a perdere il controllo, di godermi il benessere e di accettare che dopo tante conferme una persona possa effettivamente valere più di quanto pensa, vivere al di sopra della paura rende invincibili e non avere paura è un talento che invidio molto alle persone incaute. Ma forse intendevate tipo “saper cantare”, sarebbe stato bello anche quello". Accenniamo ai problemi di cui parla nel libro, ansia e spersonalizzazione, ci chiediamo da dove abbiano origine questi disturbi che rendono la vita di questo ragazzo -apparentemente benestante, in forma, con una certa simpatia- e quella di tanta altra gente, così difficile. Come descriverebbe la sensazione di non riconoscersi nello specchio e di sentirsi minacciati da se stessi? "Non si può generalizzare rispetto a questo, ogni esperienza legata all’ansia e a certi disturbi è troppo soggettiva e individuale, alcuni percorsi possono essere simili ma difficilmente identici, solitamente" dice Cosma, "la dissociazione nasce come meccanismo di difesa in risposta a traumi infantili (o non) troppo massicci per essere elaborati, quindi il cervello estranea la tua mente dalla realtà per renderti impermeabile alle emozioni negative. Stesso discorso, ma ancora più ampio, per l’ansia; è un campanello d’allarme che si presenta in mille modi diversi, ma vuole sempre dirti qualcosa, che stai facendo ciò che non dovresti o viceversa, che non ne puoi più di una determinata situazione, che devi reagire, ma c’è sempre un motivo scatenante. Però, data la violenza dell’ansia, è difficile ascoltarla e interpretarla. A volte è un ricordo terrificante che ha una radice molto profonda e che andrebbe rielaborato, in molti casi è qualcosa che respiri inconsciamente in famiglia. Riguardo allo specchio, vi siete mai chiesti come ci si sentirebbe a scoprire come è fatto il diavolo in persona? Ecco". Cosma affronta in maniera davvero accorata la sensazione di disperazione che ha vissuto, non riconoscendo la via di casa propria, la sua faccia nello specchio, i suoi amici. Continua dicendo: "Mi ricordo come mi sono sentito la prima volta che ho avuto un episodio dissociativo. Ero completamente perso e disperatamente solo, avrei pagato oro per avere qualcuno accanto in grado di capire cosa provavo, in grado di rassicurarmi. Ho scritto il mio libro perché chi soffre adesso quello che ho sofferto io possa avere accanto quel qualcuno. Nel processo di 'guarigione', grazie alla terapia. arrivi a capire che la tua fragilità è la cosa più normale del mondo, che non va associata alla debolezza e una volta che smetti di temerla e la accogli, capisci di poter essere invulnerabile, mentre nasconderla non farà altro che potenziarla. Ciascuno di noi porta con sè un bambino terrorizzato, dobbiamo solo rassicurarlo e capire che la nostra sensibilità è una chiave che nasconde una forza immensa, ignorare quel bambino e cercare di zittirlo lo farà solo gridare più forte".
A questo punto moriamo dalla voglia di sapere cosa pensi Cosma della società, avendo costui un caratterino niente male, fronteggiando a suon di sarcasmo boutade di ogni tipo sui social. Avrà, almeno lui, dei metodi per affiatarsi discretamente con la gente? Anche in questo caso ci sorprende con un tot di profondità e capacità di analisi non indifferente. L’antidoto ad essere subissati di disapprovazione e giudizio come sport nazionale risiede, per Cosma, nell’avere stima di sé, coltivando il nostro acume. Se, allora magni, diciamo noi… "Mi sono sempre sentito un alieno e l’intelligenza emotiva e la sensibilità, ripeto, che molti di noi condividono, non facilitano certo le cose in un oceano di ignoranza e vuoto assoluto. Il trucco sta nell’essere fieri di chi siamo, nell’autostima, fondamentale, che costruiamo nel nostro percorso, altrimenti saremo vittime dei giudizi di persone misere e vivremo sballottati da una parte all’altra, rincorrendo accoglienze disfunzionali e approvazioni varie. Dovremmo coltivare la nostra intelligenza anche se in una società dove regna il mediocre ci sentiremo spesso soli e a disagio". Cosma è romano, lo si vede passeggiare spesso per il centro della Capitale, parlando di Roma Nord e Piazza Eu’ (Piazza Euclide, nda) ritrovo per tutti i pariolini che si rispettino. Cos’è un pariolino? Lo vedremo nelle prossime puntate… Per ora chiediamo cosa pensi di Roma Capoccia e cosa cambierebbe di essa: "Amo Roma e non la cambierei per niente al mondo, purtroppo diventa ogni giorno meno vivibile. Parlo di spostamenti, lavori ovunque e tutti insieme che non hanno senso, disorganizzazione e caos. Ringrazio Dio che non prendo i mezzi da quando ho 14 anni".
Non ha tutti i torti, l’uomo con scritto "Indigo" sopra il sopracciglio, il quale non sapremo mai cosa nasconda. Possiamo però conoscere qualche passione di Cosma Brussani, tanto per gradire. "La mia vera passione sono le donne, non in senso viscido, possiamo dire in senso romantico anche se nessuno ci crederà. La palestra forse… Ma quella è sempre per le donne". Accidenti Cosma, pure romantico. Non sarà troppo? Mostra questo lato di te nei video che fai, dacci retta, fratello. E per quanto riguarda idoli e eroi? Siamo curiosi. "Il mio idolo è sempre stato Tupac, una persona che era venti cose diverse e ciò lo rendeva umano. Ora posso dirmi grande ammiratore di Ricky Gervais". Pandoro o panettone? Duran o Spandau? Beatles o Rolling Stones? Rihanna o Britney? Roma o Milano? "Pandoro, nulla tra Duran e Spandau, Beatles tutta la vita, Rihanna perché le devo tutto. E Roma, non scherziamo. Per quanto riguarda il libro Voglio tornare a casa è nato per aiutare le persone, non contavo di certo in un guadagno. Anche se non è che mi avrebbe fatto schifo eh..." . Il Cosma pensiero è affascinante, senza dubbio ci consegna riflessioni. Non è una novità che certe intelligenze fatichino a farsi strada nel mondo, perché autopenalizzate dal peso del comprendere a fondo la drammaticità del vivere. "Intorno a noi regna il nulla, spesso questo nulla viene premiato e ciò che ha un contenuto viene ignorato completamente. Non possiamo lamentarci di come funzionano le cose perché non è un’ingiustizia, anche ciò che è superficiale ha uno spazio fondamentale. Quello che dobbiamo fare è smettere di voler piacere alle persone, è cercare di capire quello che ci piace e ci diverte e seguire la propria strada. La determinazione e la costanza battono il talento, quindi dobbiamo accettare il fallimento, se lo facciamo saremo imbattibili, se non falliamo non ci stiamo muovendo". E poi un augurio: "Vi auguro di trovare la vostra dimensione, io ancora non ci sono riuscito, ma sacrificate tutto ciò che è misero e inconsistente per ciò che genuinamente vi appaga. Non state a misurarvi continuamente con gli altri, perché non ha il minimo senso. Non credete alla percezione fasulla che solo voi siate tristi e giù di corda, mentre tutti gli altri sono felici e soddisfatti, perché vi assicuro che non è così. Siate sinceri con voi stessi e spontanei e troverete il vostro posto. Tutti stiamo male, tutti abbiamo dubbi, tutti abbiamo paura, tutti finiamo in mezzo al buio, ma tutti possiamo uscirne". A questo punto non resta che mandare un messaggio a tutti noi. Vai fratello, dicci. "Non mettetevi in fila per essere mediocri".