Da giorni sul web e i social, che che sulle piattaforme di streamer, non si fa altro che parlare di Mellstroy, lo streamer bielorusso diventato famosissimo grazie alla sua misoginia, alle truffe e alle perdite milionarie ai casinò online. Mellstroy, al secolo Andrei Burim, è un giovane content creator classe 1998 diventato negli ultimi mesi una celebrità attraverso l’utilizzo di metodi “poco ortodossi”. La sua carriera è iniziata circa dieci anni fa, quando - ancora piccolissimo - pubblicava gameplay su Youtube di Minecraft e altri videogiochi. Nonostante lo scarso successo ottenuto con il gaming, Andrei decide di lasciare la scuola superiore e di scommettere tutto sul web, cambiando però radicalmente tipologia di contenuti. Mellstroy inizia a pubblicare nei suoi profili social delle live streaming - registrate attraverso un apposito portale - in cui invogliava ragazzine molto spesso minorenni a spogliarsi per lui. Questi video riuscirono ad aumentare in poco tempo la sua popolarità in Bielorussia, ma gli causarono anche parecchi guai con la giustizia. Poco prima di venire arrestato per diffusione di video pedopornografici attraverso la rete Andrei scappa, fa le valigie e si rifugia nella vicina Russia, dove è praticamente uno sconosciuto. Proprio all’ombra del Cremlino l’influencer inizia a fare delle live su Twitch - oggi la prima app di streaming al mondo - dove, sponsorizzato da diversi casinò online privi di licenza - inizia a scommettere centinaia di migliaia di euro ogni sera, attirando l’attenzione di milioni di utenti molto spesso giovanissimi.
Alle giocate nei casinò online Mellstroy alternava alcune serate pazze con amici ed ospiti in cui bevevano, fumavano o pagavano delle ragazze, molto spesso delle prostitute, per togliersi i vestiti nei live. Questo comportamento, assolutamente contro le linee guida di Twitch, gli è valso un ban permanente dalla piattaforma. Un gravissimo danno economico che fece allontanare diversi sponsor. Dopo anni di divertimenti a Mosca, Mellstroy dovette scappare per l’ennesima volta negli Emirati Arabi. Secondo quanto rivelato proprio dallo streamer durante una sua live, la Bielorussia aveva diffuso un mandato di cattura nei suoi confronti perché si era sottratto alla leva militare. Purtroppo per Andrei, nemmeno il soggiorno dorato nella terra degli sceicchi è stato duraturo. Arrivato a Dubai il giovane streamer ha cominciato a pubblicare contenuti su Kick, sito conosciuto per essere la copia carbone di Twitch ma con molte meno limitazioni. Durante questa particolare fase creativa Mellstroy inizia a pagare i suoi amici diverse decine di migliaia di dollari per rasarsi i capelli nelle live. Durante una serata in una nota discoteca di Dubai l’influencer Bielorusso picchia un uomo molto facoltoso - addirittura c’è chi dice essere una persona molto vicina alla famiglia del principe Hamdan bin Mohammed Al Maktoum. Terrorizzato dalle possibili conseguenze dell’ennesimo gesto insensato, fa le valigie e scappa, questa volta senza rendere nota la direzione. Qualcuno in rete ha scritto di averlo visto a bordo di una Lamborghini a Los Angeles.
Proprio nell’ultimo periodo della sua carriera, Mellstroy inizia un progetto di sponsorizzazione della propria immagine su scala mondiale attraverso l’utilizzo di budget faraonici e di quella che è ormai acclarata come la truffa più grande della storia del web. In poche parole, lo streamer prometteva guadagni milionari a chi avrebbe convinto alcune delle personalità più importanti nel mondo (Mr. Beast, Mbappe e molti altri) a seguirlo sui social e a fare una storia dove veniva taggato, arrivando a offrire anche 1 milione e mezzo di euro a chiunque avesse convinto Mr. Beast a seguirlo. Non si sà come, ma moltissimi personaggi del mondo dello spettacolo, tiktoker come Khaby Lame, influencer e calciatori iniziano a seguire in massa il ragazzo bielorusso, accrescendo in modo spaventoso la sua popolarità e facendolo passare in tre giorni da 200mila followers ad oltre 2 milioni e mezzo. Poche settimane dopo lo streamer, ormai diventato un vero e proprio caso mediatico in tutto il mondo, comunica a tutti i suoi fan che avrebbe pagato 200 euro in crypto a chiunque avesse pubblicato nel proprio profilo un video dove si vedeva il suo volto. Una vera e propria truffa alla quale, purtroppo, hanno abboccato tantissimi utenti. In poche ore Instagram, Youtube, Facebook e TikTok sono stati inondati da simpatici video-meme in cui si vede Mellstroy. Decine di migliaia di utenti hanno poi commentato sotto i suoi ultimi post Instagram chiedendo quando verranno pagati. “Ti ho fatto dieci video nella mia pagine di meme da duecentomila followers - ha commentato un utente sull’app di Zuckerberg - quando hai intenzione di darmi i miei duemila euro?”. Li stanno ancora aspettando.