Tanti auguri Pavel Nedved. Festeggerai? 50 candeline per te e un paio di video risalenti a tre anni fa (almeno uno dei due, quello in cui sicuramente sei ritratto). Sì, forse non festeggerai stavolta, soprattutto se si legge tra le righe un tentativo di farti fuori. Tutto sta nel capire se si tratta di un attacco esterno o, peggio, di una congiura. Partiamo dal principio. Uno dei due video consiste in una ripresa in strada, dove un uomo con il tuo taglio di capelli, ma di spalle, barcolla in preda ai fumi dell’alcool. Sembra un Flâneur vestito di nero, un’ombra nella notte, un fantasma senza baricentro. Sei tu? Chi può dirlo. Ma ormai c’è il tuo nome sopra e, si sa, una volta impresso il marchio delle tue iniziali su un documento diventato virale, il gioco è fatto. Ma non è il video che più fa discutere (quanti non hanno, almeno una volta, disegnato un elettrocardiogramma per le strade della propria città, affaticati da un bicchiere di troppo?). Il secondo è molto peggio. Risale a una festa di tre anni fa. Il calciatore sta facendo un trenino con tre donne. Si sente Nedved dire “Guarda che bombe”, poco prima di arpionare il seno globoso della carrozza più avanti, la prima ragazza in reggiseno nero. Tutto questo con la benedizione di Dara Rolins, probabilmente l’attuale compagna, in coda al treno, mentre anche la ragazza subito avanti al campione replica il gesto massaggiando la bionda in primo piano. Un trenino orgiastico ma innocuo, fatto sotto la luce del sole (cioè di fronta alla propria morosa). Nessun problema sulla carta. Senonché il video esce fuori, in occasione del cinquantesimo compleanno, e finisce anche sotto il sole dei giornali e del pubblico. Altro che “Medved” (orsetto). Il vicepresidente juventino sembra più un lupo, una volpe che guarda nel pollaio (e trova pure due belle uova). A proposito, quale sarà il futuro dell’ex pallone d’oro nella Juventus?
Dalle colonne de «La Stampa» Gianluca Nicoletti pone l’attenzione sul problema della privacy. “Sputtanare è facile”, scrive. Il problema generale, che non tocca solo Nedved, sarebbe la “transumanza” (così la chiama) della società nei social e nel mondo digitale, senza più un privato. Si aggiunga, dove tutto è permanente. Una domanda antropologicamente interessante, ma non tocca l’argomento. Nedved è solo un espediente per parlare di un problema maggiore, o è il problema generale della privacy l’espediente per il giornale di Agnelli di non porre le domande giuste, o quantomeno le più logiche? Va bene tutto, la privacy e la sociologia della crisi, il boomerismo contro i social e così via. Ma non è questo che ci interessa. Come sottolineato dal «Corriere della sera», ripreso anche da «Dagospia», si tratta con ogni probabilità di fuoco amico. Tu quoque … Il video in cui Nedved si vede chiaramente è stato girato a pochi metri da lui, in un contesto amichevole e amicale. Nessun paparazzo, nessuna iena pronta a fare lo scoop. Anche perché, se così fosse stato, il video sarebbe uscito già anni fa. La pubblicazione di questo materiale sa di congiura. Ci si chiede se sia un attacco a Nedved o alla Juve. Magari un ex fidanzato geloso (leggasi: qualcuno che ai tempi era nella società e ora non più), magari l’ex compagna, una di quelle ragazze, il cuoco. Il maggiordomo! Nel frattempo la Juventus non rilascia dichiarazioni, sembrerebbe per tutelare la privacy del vicepresidente, anche se non è molto chiaro come si possa tutelare la privacy di Pavel quando i video sono già ovunque. Dovremmo pensare che il no comment nasconda una certa titubanza bianconera nel difenderlo? Certo, non sembra che dalla società sia partita la caccia all’uomo. Aspettiamo qualche dichiarazione.
Rimane comunque il fatto che Nedved non ha fatto nulla di male. Ha toccato delle tette. Si è strusciato un po’. Si è sbronzato fino a sembrare una barchetta di carta in un rivolo d’acqua al bordo della strada. Si è divertito e, come capita 9 volte su 10 quando ci si diverte, c’è di mezzo il sesso, in una delle sue forme più soddisfacenti: l’atteggiamento al limite e provocatorio, il contatto in pubblico, quasi a giustificare l’innocenza di un gesto che finisce lì. Nulla di diverso dai movimenti di bacino e fianchi della premier finlandese Sanna Marin che, però, ha ricevuto un fiume di gesti di solidarietà, a partire dai video di molte donne che replicano il balletto e ricordano che tutti hanno diritto di divertirsi. Rientra in questo diritto anche avere delle influencer in topless nella propria residenza (sono le ultime immagine uscite che hanno coinvolto Marin). Se gli juventini, i fedelissimi del vicepresidente, vorranno mostrare un po’ di solidarietà, potranno sempre condividere dei loro video di palpeggiamenti consenzienti al suon di “che bombe!”, magari scegliendo come sottofondo qualcosa di meglio della hit di Enrique Iglesias.