Letta la policy, trovato l'inganno. Si potrebbe riassumere così la gabola che molte influencer a stelle e strisce hanno individuato per aggirare le severissime regole interne a Instagram che vigilano sui capezzoli femminili come fossero pericolosi criminali. A postarli nel feed senza censure, si rischiano conseguenze fino al ban dell'account. Una bella scocciatura per le fanciulle che lavorano mostrando le proprie grazie sulla piattaforma. E allora che fare? La volpona di turno si chiama Sarah Gallons che s'è inventata un nuovo trend, il breast feeding. Di che si tratta? Piacenti donzelle si mostrano a seno scoperto mentre allattano bambolotti pressoché realistici (e inquietanti). Nella caption, forniscono alcuni rudimenti sulla pratica, malamente copia e incollati dal web. Con inevitabile rimando al link in bio "per approfondire". Il link in bio, chiaro, riporta al canale OnlyFans delle seguitissime fanciulle, ossia la loro primaria (forse) fonte di reddito. Il breast feeding è già trend e serve, appunto, per accalappiare allocchi, ingolosendoli per portarli a sborsar dobloni allo scopo di vedere tutto il resto, pupi finti esclusi. C'è chi si scandalizza, chi rimbrotta le novelle furbette dell'Instagrammino per aver covato un business che sfrutta l'immagine dell'allattamento a fini porcini. In realtà, purtroppo o per fortuna, tutto è lecito. E lo è grazie a noi, a noi utenti che ci clicchiamo sopra. Ok, ma cosa dice il regolamento della bigottissima piattaforma? E come hanno fatto 'ste sgallettate a farlo (ancor più) fesso?
La statutinense Sarah Gallons, 638K su Ig grazie all'account @pinkvaginas, deve aver letto con grande attenzione tutto il regolamento della piattaforma. Che, infatti, mette giù nero su bianco il divieto di postare nudi femminili. A meno che non siano ritratti in un'opera d'arte. Oppure scatti che mostrano cicatrici dovute a una mastectomia. O, e qui la nostra ha intravisto l'occasione, immagini di una donna in allettamento. Il capezzolo materno non offende il puritanissimo Instagram e così le influencer stanno intasando la piattaforma di "breast feeding" posticci con bambolotti inquietanti per aggirare l'ostacolo e alzare qualche bel doblone in più. Allocco chi ci casca, brave loro.
La principale polemica riguardo alla pratica del "fake" breast feeding riguarda lo svilimento della materna pratica dell'allattamento, qui riprodotta, pure malamente, a fini di lucro. Come se qualunque "mamma blogger" non lo facesse per lo stesso motivo: guadagnarci sopra qualche spiccio in più. Fa sorridere che la nostra Sarah Gallons, e parimenti fanno le sue epigone, abbia cambiato bio al profilo @pinkvaginas piazzando un bel "educational page". Pure in caps lock. Perché tocca essere audaci fino in fondo. Wanna Marchi apprezzerebbe assai. Perché, come dice la Vatessa, "i c0glioni vanno inc*lati". Sempre.
Quanto è materna Sarah mentre vede gonfiarsi il proprio conto in banca insieme ai pantaloni di qualche squattrinato alla ricerca di pippe facili! Il profilo della nostra non riesce davvero a indignare, da queste parti. Rassomiglia di più a una barzelletta, una barzelletta che fotografa perfettamente i nostri sciagurati tempi dove le @pinkvaginas proliferano, fanno i milioni e hanno ragione. Da che mondo è mondo, del resto, il mercato si regge sulla infinita stupidità umana. Tutto il resto è roba da predicozzo della domenica alla chiesetta del paesello.