image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Attualità

Omicidio Chiara Poggi, cos’è il TEOREMA COGNE e perché c’entra con il delitto di Garlasco? Parla l’esperto Enrico Manieri: “Secondo le analisi dei Ris ci sarebbero state tre aggressioni in tre diversi momenti, ma è un errore perché…”

  • di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

  • Foto di: ANSA

25 agosto 2025

Omicidio Chiara Poggi, cos’è il TEOREMA COGNE e perché c’entra con il delitto di Garlasco? Parla l’esperto Enrico Manieri: “Secondo le analisi dei Ris ci sarebbero state tre aggressioni in tre diversi momenti, ma è un errore perché…”
Gli errori nelle indagini sul delitto di Garlasco sono molti, ma secondo l’esperto di balistica e scena del crimine Enrico Manieri è l’applicazione del “teorema Cogne” ad aver portato fuori strada i tecnici, che si ritrovano con una analisi delle tracce di sangue confusa e complicata, secondo cui Chiara sarebbe stata aggredita non una ma tre volte (e in tre momenti diversi)

Foto di: ANSA

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Durante una puntata della trasmissione Incidente probatorio, in onda su Cusano Media Play, l’esperto di scena del crimine e tecnico balistico Enrico Manieri ha offerto una lettura critica del delitto di Garlasco, soffermandosi su un aspetto che, a suo dire, ha complicato fin dall’inizio la ricostruzione investigativa. «Anche in questo caso, Garlasco, come in Cogne, non abbiamo l’arma del delitto», ha dichiarato. «E Cogne è un caso importante che è in qualche modo collegato a Garlasco, perché è il primo caso in cui in Italia viene usata la Bpa, cioè la Blood Pattern Analysis, l’analisi degli schemi di macchie di sangue per ricostruire la dinamica». Secondo Manieri, l’errore è stato quello di applicare lo stesso schema di ragionamento a due casi molto diversi. «Il problema, paradossalmente, è proprio questo: che con Garlasco si è voluto applicare il teorema Cogne. A Garlasco abbiamo visto, nelle relazioni dei Ris, parlare di “cast off”, cioè di proiezione di macchie di sangue dovute al movimento di un’arma» ha spiegato. Nelle carte ufficiali dei Ris, infatti, viene ipotizzata una triplice aggressione avvenuta in tre momenti e in tre punti differenti della casa di Chiara Poggi. Una ricostruzione che, secondo l’esperto, è stata condizionata dall’idea che alcune macchie ematiche potessero essere proiezioni legate a un colpo inferto con un oggetto contundente.

Il confronto con il caso Cogne diventa qui decisivo. Nel delitto che portò alla condanna di Annamaria Franzoni, le macchie di sangue arrivavano fino al soffitto, un dettaglio compatibile con l’ipotesi di colpi inferti dall’alto con un oggetto in rapido movimento. A Garlasco, invece, la situazione è opposta: «Non abbiamo macchie di sangue sulle pareti a un’altezza superiore a sessanta, settanta centimetri. A Cogne avevamo macchie di sangue sul soffitto. Questo è fondamentale», ha sottolineato Manieri. Una differenza che, se confermata, renderebbe poco plausibile la lettura basata sul “cast off”. Le osservazioni dell’esperto si inseriscono in un contesto investigativo che negli ultimi mesi si è arricchito di nuovi elementi. Alcune impronte rinvenute sulla scala interna della villetta di via Pascoli, ad esempio, non corrisponderebbero alla celebre suola “Frau 42” attribuita ad Alberto Stasi, ma a un diverso tipo di calzatura, con risalti rettangolari. Si tratta di tracce sporche di sangue, difficilmente compatibili con i successivi ingressi di soccorritori e inquirenti, che hanno alimentato l’ipotesi della presenza di un secondo soggetto sulla scena del crimine. Una pista che trova eco anche nelle analisi più recenti, come quelle legate all’anomalia di un’impronta collocata proprio sotto la cosiddetta “44”, mai repertata in modo adeguato.

L'intero di casa Poggi a Garlasco
L'intero di casa Poggi a Garlasco Ansa

Un altro elemento finito al centro delle nuove perizie riguarda il telefono di casa Poggi. Sotto la cornetta, vicino alle scale, è stata individuata una macchia ellittica che, per la sua inclinazione di circa 15-20 gradi, suggerirebbe che l’apparecchio fosse sollevato al momento della caduta del sangue. Un dettaglio che, se confermato, aprirebbe scenari diversi da quelli ipotizzati nelle prime indagini, mostrando come la vittima o l’aggressore potessero aver interagito con il telefono durante la fase dell’aggressione. A rendere ancora più complesso il quadro è l’impiego delle tecniche più avanzate di analisi forense. Attraverso la modellazione tridimensionale, il laser scanner e l’uso di droni, gli esperti hanno ricostruito la scena con una precisione inedita. Queste tecnologie hanno consentito di reinterpretare le macchie ematiche e le impronte, arrivando a formulare l’ipotesi di più aggressori. Alcuni profili genetici e tracce compatibili con impronte femminili, rinvenuti sulla scena, sembrano rafforzare la possibilità di una dinamica più articolata di quella accertata nei processi conclusi con la condanna definitiva di Alberto Stasi.

Non è un caso che le indagini si stiano orientando verso nuovi approfondimenti. La professoressa Cristina Cattaneo, nota medico legale, è stata incaricata di affiancare i Ris nella revisione delle analisi tramite la Blood Pattern Analysis. I risultati delle nuove perizie sono attesi per l’autunno, tra settembre e ottobre 2025, e potrebbero rappresentare un punto di svolta nel caso. Manieri, già consulente in vicende giudiziarie di grande risonanza come quella del Mostro di Firenze e del processo Pacciani, ribadisce che la ricerca della verità non può prescindere da un’analisi attenta e contestualizzata delle prove. L’arma del delitto non è mai stata trovata, ma, secondo l’esperto, non è escluso che si tratti di un oggetto rimasto sul luogo, come un portavasi in ottone. Al di là delle ipotesi, il nodo centrale resta la necessità di distinguere tra casi simili solo in apparenza. 

https://mowmag.com/?nl=1

More

Omicidio Chiara Poggi, SVOLTA SULL’ARMA DEL DELITTO? Cosa c’entra il portavasi nella villetta della famiglia? “La faccia della vittima era appoggiata su un oggetto tagliente che…”: Parla l’esperto di balistica

di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

SVOLTA?

Omicidio Chiara Poggi, SVOLTA SULL’ARMA DEL DELITTO? Cosa c’entra il portavasi nella villetta della famiglia? “La faccia della vittima era appoggiata su un oggetto tagliente che…”: Parla l’esperto di balistica

Delitto di Garlasco, le NUOVE PROVE e i VECCHI ENIGMI a Filorosso su Rai 3 con Manuela Moreno: cosa emerge dalle indagini sull'omicidio di Chiara Poggi? L'incontro-scontro più atteso è fra gli avvocati Lovati e De Rensis...

di Redazione MOW Redazione MOW

accendete la tv

Delitto di Garlasco, le NUOVE PROVE e i VECCHI ENIGMI a Filorosso su Rai 3 con Manuela Moreno: cosa emerge dalle indagini sull'omicidio di Chiara Poggi? L'incontro-scontro più atteso è fra gli avvocati Lovati e De Rensis...

Tag

  • cronaca giudiziaria
  • Alberto Stasi
  • Garlasco
  • Chiara Poggi
  • Cronaca nera

Top Stories

  • Delitto di Garlasco: ma l'avete capito perché la verità non si saprà mai? L’unico che può metterci le mani si chiama Leone XIV (e forse ci sta provando)

    di Emanuele Pieroni

    Delitto di Garlasco: ma l'avete capito perché la verità non si saprà mai? L’unico che può metterci le mani si chiama Leone XIV (e forse ci sta provando)
  • Delitto di Garlasco, ma allora Chiara è stata uccisa da Sempio? A Quarto Grado su Rete 4 i genitori di Andrea intercettati mentre parlano delle mazzette da dare al pm? E sull’omicidio Paganelli e Resinovich…

    di Giulia Ciriaci

    Delitto di Garlasco, ma allora Chiara è stata uccisa da Sempio? A Quarto Grado su Rete 4 i genitori di Andrea intercettati mentre parlano delle mazzette da dare al pm? E sull’omicidio Paganelli e Resinovich…
  • Delitto di Garlasco, la foto di Marco Poggi in Trentino è un fake? E se nell’originale accanto al padre ci fosse stata un’altra persona? L’ipotesi dell’esperta in fotografia…

    di Giulia Ciriaci

    Delitto di Garlasco, la foto di Marco Poggi in Trentino è un fake? E se nell’originale accanto al padre ci fosse stata un’altra persona? L’ipotesi dell’esperta in fotografia…
  • Quanto è bella l'intervista di Cazzullo a Sgarbi: non teme la morte, vuole dimenticare il dolore. Per questo se lo tiene stretto, anche se tutti lo hanno tradito (da Meloni a Forza Italia). Tutti tranne le donne della sua vita

    di Riccardo Canaletti

    Quanto è bella l'intervista di Cazzullo a Sgarbi: non teme la morte, vuole dimenticare il dolore. Per questo se lo tiene stretto, anche se tutti lo hanno tradito (da Meloni a Forza Italia). Tutti tranne le donne della sua vita
  • Delitto di Garlasco: cosa (non) voleva dire l’avvocato Lovati? “Alla Bozzola guarivano pure le ragazze anoressiche”. Intanto a casa di Andrea Sempio…

    di Emanuele Pieroni

    Delitto di Garlasco: cosa (non) voleva dire l’avvocato Lovati? “Alla Bozzola guarivano pure le ragazze anoressiche”. Intanto a casa di Andrea Sempio…
  • Delitto di Garlasco, Massimo Giletti e lo scaz*o con Lovati a Lo Stato delle Cose: “Non mi venite a raccontare che 20 o 30 euro sono le carte da bollo. Li ha presi tutti lei i soldi?”. A cosa è servita la generosità delle zie di Sempio?

    di Giulia Ciriaci

    Delitto di Garlasco, Massimo Giletti e lo scaz*o con Lovati a Lo Stato delle Cose: “Non mi venite a raccontare che 20 o 30 euro sono le carte da bollo. Li ha presi tutti lei i soldi?”. A cosa è servita la generosità delle zie di Sempio?

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Foto di:

ANSA

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Auto elettriche, Altavilla (BYD) lancia la BOMBA: “Meglio allearsi con la Cina che combatterla”. Ma Masterpilot Perucca Orfei ci svela cosa significa per l'Europa: "Meglio hamburger e involtino primavera?" [VIDEO]

di Redazione MOW

Auto elettriche, Altavilla (BYD) lancia la BOMBA: “Meglio allearsi con la Cina che combatterla”. Ma Masterpilot Perucca Orfei ci svela cosa significa per l'Europa: "Meglio hamburger e involtino primavera?" [VIDEO]
Next Next

Auto elettriche, Altavilla (BYD) lancia la BOMBA: “Meglio allearsi...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy